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Galliani: «Sebastiano Rossi è il portiere più forte che ho avuto. Dida cambiò dopo i petardi della curva Nord»

«Ronaldinho lo picchierei. Con il suo talento avrebbe potuto giocare fino a 60 anni se non fosse stato così gaudente fra musica, donne e birre ghiacciate»

Galliani: «Sebastiano Rossi è il portiere più forte che ho avuto. Dida cambiò dopo i petardi della curva Nord»
Db Milano 18/06/2022 - play off Legabasket serie A / AX Armani Exchange Olimpia Milano-Segafredo Virtus Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Adriano Galliani

L’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, ha rilasciato alcune dichiarazioni dal Festival dello Sport di Trento. Ha parlato di Icardi e Dybala.

“Icardi al Monza? No, non c’è mai stata questa possibilità. Il presidente Berlusconi spingeva intensissimamente per Dybala, ho parlato con il procuratore ma il giocatore voleva una squadra di un nome diverso da quello del Monza”.

Ricorda i tanti campioni del passato con cui ha avuto a che fare, come Roberto Baggio.

“Al Milan sarebbe potuto venire cinque anni prima, nel ’90. Avevamo il contratto firmato, facemmo un beau geste, ma il rimpianto resta”.

O Kakà:

“L’ultimo pallone d’oro di un calciatore del campionato italiano. Su di lui voglio solo ricordare la telefonata, unica al mondo, di Rui Costa. A 15 giorni dall’arrivo del nuovo compagno mi chiamò e mi disse: ‘Mi dispiace ma devo andar via. Kakà è troppo più forte di me'”.

E ancora, Ronaldinho:

“Ronaldinho lo picchierei. Con il suo talento avrebbe potuto giocare fino a 60 anni se non fosse stato così… gaudente fra musica, gentil sesso e birre ghiacciate. Il più forte però è stato Van Basten”.

Perché Maldini è entrato nella dirigenza del Milan solo dopo l’addio di Galliani e Berlusconi?

“Maldini è il Milan. Ho un grandissimo affetto per lui, gli ho offerto tutti i ruoli meno il mio e quello di Berlusconi. Lui ha sempre rifiutato ma forse è stato anche meglio, chissà, c’è un momento per tutte le cose. E lui non ha accettato. Il mio posto non gliel’ho dato perché non sono così generoso e non volevo andare via dal Milan. Gli offrii anche la gestione del settore giovanile. Probabilmente non doveva succedere in quel momento, c’è il momento in cui devi entrare e devi andare via. E’ successo così, ora sta dimostrando di essere un grandissimo dirigente. Lo abbraccio ad ogni partita, affetto sincero e sono felice per lui”.

Avrebbe cambiato Allegri, con una squadra che gioca così male?

“Voglio bene ad Allegri. Ma prima di tutto dico: guardate cos’ha vinto, non scherziamo. Io credo che certe volte il calcio sia ciclico: non è colpa di nessuno se la ruota non gira, in periodi diversi è successo anche al Real Madrid e al Manchester United. E ora succede alla Juve”.

E ancora, sui tanti portieri avuti in carriera:

“Sebastiano Rossi psicologicamente è il portiere più forte che ho avuto. Ogni anno pensavo di prendere uno più forte di lui, ma psicologicamente lo uccideva e giocava puntualmente lui. Dida il più forte del mondo fino a quando i petardi della curva Nord dell’Inter gli fecero del male. Dopo non fu più il primo in assoluto. Ma Dida è sempre presente perché ancora adesso vado a rivedere i rigori della finale di Champions League contro la Juventus dove ne parò 3. Donnarumma lo ricordo nella coppa vinta nel 2016. Mauro Bianchessi un giorno arrivò nel mio ufficio dicendomi che era il più forte in assoluto ma stava per firmare con l’Inter. Riuscii a portarlo da noi al Milan a 14 anni. A 16 esordì in Serie A e nell’Europeo che abbiamo vinto è stato eletto come miglior giocatore del torneo, non come miglior portiere. Poi purtroppo la memoria nel calcio è corta. Buffon? Provammo in tutti i modi a portarlo al Milan, giocava in un grande club come il Parma. La mamma decise di volerlo vicino a sé, vicino casa. Noi avevamo come osservatore Lorenzo Buffon, vagamente parente di Gigi”.

 

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