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Henderson: «Dopo gli scontri alle finali di Champions e Euro2020, mio padre non verrà ai Mondiali»

Il capitano del Liverpool al Guardian: «La mia famiglia era sia a Parigi che a Wembley, se la sono vista brutta, è stato orribile»

Henderson: «Dopo gli scontri alle finali di Champions e Euro2020, mio padre non verrà ai Mondiali»
Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: tifosi Liverpool in attesa ingresso stadio

Sul Guardian la testimonianza del capitano del Liverpool e della Nazionale inglese, Jordan Henderson. Era presente sia alla finale di Champions League del maggio scorso, a Parigi, che in quella degli Europei di Wembley, l’estate precedente. Dice che, da tifoso, non andrebbe mai ad assistere ad una grande partita di calcio dopo le scene terribili a cui si è assistito in entrambe le occasioni. La sua famiglia ne sa qualcosa. Il padre Brian era a Parigi, per la finale di Champions. Racconta che suo padre, Brian, ha deciso, dopo Parigi, che non avrebbe seguito l’Inghilterra al Mondiale in Qatar. E non è l’unico in famiglia a pensarla così. Henderson ricorda il caos dello Stade de France, con la calca all’esterno dello stadio, i tifosi del Liverpool intrappolati e la polizia che usò contro di loro i gas lacrimogeni, e anche le aggressioni all’esterno dell’impianto ai danni di tanti tifosi.

«È stato orribile. Quando ho parlato con alcuni dei miei amici, con la mia famiglia e mio padre è stato brutto. Se i tifosi non fossero stati rispettosi ci sarebbero stati molti più problemi. Penso che i tifosi siano stati fantastici. Sono state le autorità e le persone intorno allo stadio a non esserlo e a causare problemi. Suppongo che da tifoso, se stai andando alla partita e non ti senti a tuo agio e ti senti minacciato da qualsiasi situazione, non vorrai tornarci. È semplice. La mia famiglia e i miei amici hanno avuto un paio di esperienze negli ultimi due anni che li hanno davvero scioccati. Dopo aver visto scene come quelle della finale degli Europei e della finale di Champions League non vogliono proprio andare a mettersi di nuovo in quella situazione. Non biasimo chi non voglia farlo. Se fossi stato io al loro posto, non avrei voluto mettermi in quella situazione. Si avvicina il Mondiale, sono sicuro che renderanno tutto più sicuro per i tifosi, ma quando hai avuto esperienze di quel tipo pensi: ‘Vale la pena rischiare?’ Bisognerà vedere più da vicino cosa succede».

Henderson racconta quanto accaduto alla sua famiglia in occasione della finale dell’Europeo, quando ci sono stati scontri tra tifosi, polizia e steward e l’assalto ai tornelli di chi non aveva il biglietto per entrare allo stadio. In quella circostanza, anche il padre del difensore dell’Inghilterra Harry Maguire fu calpestato dalla folla, riportando alcune costole rotte. Ci furono diversi feriti.

«Mia moglie e i miei figli sarebbero dovuti entrare da una porta laterale a Wembley e all’inizio non glielo hanno permesso. Sono rimasti intrappolati. Mentre mia moglie cercava di allontanare i bambini da quello che stava succedendo, dopo circa 15 o 20 minuti qualcuno l’ha riconosciuta e li ha fatti entrare. Se quella persona non l’avesse fatto, si sarebbero trovati davvero nei guai».

Continua:

«Anche mio padre è stato in parte coinvolto e il padre di Harry Maguire è stato ferito gravemente. I miei figli stanno ma sono stati fortunati. Penso che altri bambini e altri genitori potrebbero non essere stati così fortunati e sarebbe orrendo. Sappiamo tutti che è stata una brutta esperienza per molte persone e poi abbiamo il caso di Parigi, che probabilmente è stato anche peggio».

Ad Henderson viene chiesto se i giocatori fossero a conoscenza di ciò che stava accadendo all’esterno dello stadio, prima delle partite. Risponde:

«Non nella misura esatta di ciò che stava accadendo. A Parigi, poi, il caso è stato un po’ diverso. Siamo usciti per il riscaldamento e ci hanno detto che la partita era ritardata per un ritardo nel far entrare i tifosi e non sapevamo perché. Poi siamo usciti di nuovo per riscaldarci e non abbiamo visto ancora molti tifosi seduti e allora abbiamo iniziato a chiederci cosa stesse effettivamente succedendo. Allo stesso tempo cercavamo di prepararci per una delle più grandi partite della nostra vita».

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