Batte 2-1 il Milan. Sa soffrire e ancora una volta sa reagire. Senza rinnovamento, tutto questo non ci sarebbe stato. Bravi tutti, questa squadra non conosce i suoi limiti
“Abbiamo una squadra”, direbbe Fassino. Altro che formazione giovane e inesperta, a Spalletti perdoniamo il populismo dialettico perché è lui il direttore d’orchestra di questo magnifico Napoli che vince a Milano con la maturità delle grandi squadre. Ma è il caso che anche lui ormai accetti la realtà.
Il Napoli passa 2-1 a San Siro al termine di un match in cui gli azzurri dimostrano di saper soffrire e di avere capacità di reazione. Doti che nel precedente Napoli facevano spesso difetto. Il Napoli va alla sosta primo in classifica, pari punti con l’Atalanta e l’Udinese un passo indietro.
Il Milan di Pioli gioca bene, avrebbe meritato qualcosa in più sia per le occasioni nel primo tempo sia per la traversa colpita da Kalulu a porta spalancata all’85esimo.
Ma il Napoli è composto da giocatori solidi, che non arretrano di un centimetro, che non conoscono la parola paura. Forse è il caso di avviare una discussione sulla sopravvalutazione dell’esperienza. Senza il tanto agognato rinnovamento, tutto questo non ci sarebbe stato. Senza la decisione di De Laurentiis e senza il gigantesco lavoro di Giuntoli e dei suoi collaboratori.
Il Napoli vince da squadra, come piace a Spalletti. Resiste nel primo tempo all’onda d’urto rossonera, grazie a Meret (due ottimi interventi, uno con l’aiuto della traversa su Giroud) e alla solidità della coppia centrale difensiva. Soffre perché Pioli soffoca Lobotka che tocca appena 28 palloni nel primo tempo.
Si affida all’apriscatole Kvaratskhelia che in 45 minuti fa ammonire sia Kjaer sia Calabria (e Pioli li sostituisce entrambi all’intervallo con Kalulu e Dest). Ma Politano dall’altra parte gioca una partita generosissima, con ripiegamenti difensivi da applausi. Rincorre anche le mosche. Non solo. Quando, a inizio ripresa, Kvara si beve anche Dest e Mariani assegna il rigore (su suggerimento del Var) è lui a calciare il rigore e lo segna: Maignan intuisce ma non blocca.
La partita svolta al 66esimo. È una doppia svolta. Ve la raccontiamo una per volta.
Il Napoli è costretto a sostituire Politano per infortunio, al suo posto Zerbin e sulla sua corsia si apre una voragine. Stavolta il 23enne di Novara viene travolto dall’ambiente. Al 68esimo perde una palla importante sulla tre quarti, De Ketelaere serve bene in profondità Messias che tira sul secondo palo: Meret blocca in due tempi. Un minuto e il Milan pareggia. Bella azione con Theo servito che sul fondo sulla sinistra, mette dietro al centro e Giroud gira in rete.
Mentre Kvara sembra dare ragione a Spalletti quando cincischia, si incarta e spreca una buona occasione, ci ricordiamo che al 66esimo il Napoli ha sostituito anche Raspadori. Al suo posto Simeone. Il Cholito si fa sentire dodici minuti dopo. Lavora bene una palla in area, poi la serve a Mario Rui e torna al centro per il cross. Il portoghese lo cerca e lui di testa la piazza sul secondo palo.
Il Napoli vince ancora a Milano ma questa è una storia nuova. Questa squadra non conosce i suoi limiti. Una menzione speciale a Meret che stasera ha messo la sua firma su questa vittoria.