È un caso da dottor Jekyll e mister Hyde. Sembra più un problema mentale che non tecnico-tattico
Negli ultimi cinque anni la Nazionale italiana di calcio ha vinto il proprio girone di qualificazione agli Europei di calcio del 2020 tenutosi poi nel 2021 per i noti eventi pandemici (prima classificata nel Gruppo J davanti a Finlandia, Grecia, Bosnia-Erzegovina, Armenia e Liechtenstein con trenta punti, frutto di dieci vittorie in altrettante gare), il campionato Europeo (vincendo a punteggio pieno il proprio girone davanti a Galles, Svizzera e Turchia per poi superare l’Austria ai supplementari, il Belgio, la Spagna in semifinale e l’Inghilterra in finale entrambe ai rigori) e ben due volte il proprio girone di Uefa Nations League: nell’edizione 2020/21 è arrivata prima nel Gruppo 1 davanti a Olanda, Polonia e Bosnia-Erzegovina, con dodici punti in sei gare frutto di tre vittorie e tre pareggi (nella successiva “Final Four” è arrivata terza avendo perso la semifinale con la Spagna e vinto la “finalina” per il terzo e il quarto posto contro il Belgio), mentre nell’edizione in corso (2022/23) ha vinto il proprio girone classificandosi davanti a Ungheria, Germania e Inghilterra con undici punti (tre vittorie, due pareggi e una sconfitta), qualificandosi così per la prossima “Final Four” che si terrà in Olanda dal 14 al 18 giugno 2023…
Nello stesso periodo, però, ha mancato per ben due volte consecutive la qualificazione ai Mondiali (Russia 2018 e Qatar 2022): nel primo caso è arrivata seconda nel gruppo G (alle spalle della Spagna e davanti Albania, Israele, Macedonia del Nord e Liechtenstein) con ventitré punti in dieci gare, frutto di sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, per poi essere eliminata nello spareggio con la Svezia (sconfitta per 1-0 in Scandinavia e pareggio a reti bianche al ritorno in Italia). Nel secondo caso, invece, si è classificata nuovamente al secondo posto nel girone C con sedici punti in otto incontri (quattro vittorie e quattro pareggi), alle spalle della Svizzera e davanti a Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania, per poi perdere in casa la gara secca della semifinale play-off contro la Macedonia del Nord.
Come è possibile che una squadra campione d’Europa in carica e in grado di arrivare quattro volte prima e due volte seconda nei rispettivi gironi-gruppi, fallisca due qualificazioni di seguito all’appuntamento più importante perdendo contro selezioni sulla carta nettamente più deboli come Svezia e Macedonia del Nord? Questa Italia versione “Dottor Jekyll e Mister Hyde” è scarsa o è forte? Per fornire una risposta al suddetto quesito ci vorrebbe proprio l’intervento di un bravo psicologo.
Giuseppe Santoro ilnapolista © riproduzione riservata