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«Max, Cairo mi sfotte, mi manda i meme di Bremer». La vera telefonata tra Agnelli e Allegri

Il Napolista ha intercettato la telefonata. «Montero prende 7 euro l’ora al nero». «Andrea, io costo più di Binotto. Multate Di Maria che parla di costruzione dal basso»

«Max, Cairo mi sfotte, mi manda i meme di Bremer». La vera telefonata tra Agnelli e Allegri
Db Roma 09/05/2018 - finale Coppa Italia / Juventus-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri-Andrea Agnelli

-Il telefono da lei chiamato non è al momento raggiungibile, si prega di esonerare più tardi.

-Dai su, non scherzare Max

-Ciao Andrea come stai? Che mi dici di bello? Hai visto che temporali? Non ci sono più le mezz…

-Max mi stai cojonando?

-Scusa presidente… c’è Pavel lì con te? Se c’è puoi dirmelo, ho sentito la musica, voci di tope, Eu amigu Charlie Brown….

-Ti chiamo da Villar Perosa, Max. Dobbiamo parlare

-No, Villar Perosa no!

-Non sei tu, e non sono nemmeno io per la verità…

-E chi è?!

-Mio cugino. L’hai letta La Stampa stamattina? Quello ci gode. Tifa contro ormai. Io ormai tifo per la Red Bull solo per ripicca.

Che vuole John da me? Non gli basta Binotto?

-Eh, Max. Dai che l’hai capito. Col Monza abbiamo perso… Palladino… Ha segnato uno che sono quasi certo che faceva le fotocopie alla Continassa. Cairo mi sfotte, mi manda i meme di Bremer.

-Eh adesso tutti a parlà del Monza. Monza una sega. Il calcio è un gioco facile, se giochi bene non vinci. Se giochi male non vinci. Devi passare la palla a quelli che hanno la maglia uguale alla tua, preferibilmente. Se poi quelli non la prendono non sono cazzi tuoi eh. Io il mio l’ho fatto. Sono i giocatori che vanno in campo. Io poi domenica stavo nel gabbiotto. Che potevo fare da lassù? Manco prendeva il cellulare. Galliani ha fatto costruire una gabbia di Faraday.

– Max, ma Di Maria…

– L’avevo detto ad Arrivabene che andava multato, quello. Mi parla di schemi, di costruzione del basso. A me! Mi rovina le giornate. Ma chi si crede di essere, oh!

-Io da presidente sento il dovere di intervenire. L’ho letto sul manuale dei giovani capitani d’industria. Hai contro pure Bonucci, ormai.

-Bonucci è giovane. Deve imparare che certe cose restano nello spogliatoio. Si farà. Due o tre mesi sullo sgabello, e capisce.

-No Max, sei tu che non capisci… abbiamo bisogno di un periodo di riflessione.

-Bravo, prendiamoci una pausa per le Nazionali. Ci vediamo al Forte sabato?

-Te lo ricordi Montero?

– …

– Montero dice che è pronto. Viene via con poco. Prende 7 euro l’ora a nero, e se devo uscire a cena mi fa anche la guardia ai bambini.

– Presidente non fare così. Lo sai quanto mi paghi all’anno? Tuo cugino lo sa che se mi cacci devi continuare a pagarmi? Vuoi che gli faccio io uno squillo a John? Io prendo più di Binotto!

– Sei uno stronzo, se la metti così.

– Il ricatto è un gioco semplice, Andrea. I contanti in piccolo taglio, l’elicottero sul tetto del Twiga. Conta il risultato.

-Io come lo spiego ai tifosi che non ti licenzio? Prima facevo fare a Paratici, lui sì che era bravo. Te lo ricordi quando confermò Pirlo mentre io e te firmavamo il contratto? Bei tempi eh?

-Ecco, ricordatelo il contratto.

-Infame.

-Ti detto io un comunicato di corto muso, dai. Scrivi, ce l’hai una Montblanc? “Unità d’intenti”. “Convergenza”. Mi sei “vicino”. Mi rinnovi la fiducia. “Allegri ha vinto 5 scudetti di fila e riuscirà a riportare la Juve dove gli compete”. E’ un comunicato che si scrive da solo, su.

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