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Ranocchia: «Spalletti affrontò un tifoso che mi insultava, fu la prima volta che qualcuno mi difese»

Alla Gazzetta: «Per poco non gli dava anche due schiaffi. Non voglio parlare della rinuncia ai soldi per rispetto di chi non arriva a fine mese»

Ranocchia: «Spalletti affrontò un tifoso che mi insultava, fu la prima volta che qualcuno mi difese»
Mg Milano 31/10/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Udinese / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Ranocchia

Andrea Ranocchia. La Gazzetta intervista l’ex difensore del Monza che ha rescisso il contratto perché ha deciso di lasciare il calcio.

Cosa le ha detto Galliani?

«Gli ho spiegato come mi sentivo e che non volevo prendere in giro me stesso, ma anche chimi aveva dato fiducia. Lui è rimasto sorpreso, però ha capito e rispettato la mia decisione. Non certo perché rinunciavo ai soldi, di cui non voglio parlare anche per rispetto verso chi fatica ad arrivare a fine mese».

Dopo l’annuncio, l’hanno chiamata in tanti?

«Ho ricevuto messaggi e telefonate da gente comune, da tutti i compagni, dagli avversari e dagli allenatori, anche quelli che non ho mai avuto. Ma in questi giorni mi sono davvero isolato. Stamattina (ieri, ndr.) mi ha chiamato Conte. Gli risponderò presto, come agli altri».

Perché ha deciso di lasciare il calcio malgrado un contratto fino al 2024?

«Non c’è stato un singolo episodio scatenante. Da aprile, complici anche una serie di questioni private, ho iniziato a sentire meno entusiasmo per il calcio. Ho sperato fosse solo un momento. All’Inter stavo bene con tutti».

Il messaggio più bello?

«Citandone uno farei torto agli altri. Ma tra i tanti c’erano anche Zhang, Pioli, Spalletti, Cattelan, Mentana, che seguo sempre».

Spalletti ci riporta a uno snodo decisivo della sua carriera.

«Con Luciano ci sentiamo spesso, gran persona. Lei si riferisce a quando ha affrontato un tifoso che nel 2017 mi insultava durante il ritiro a Riscone. Per poco non gli dava anche due schiaffi (ride). La prima volta in cui qualcuno si è speso per difendermi. Una scossa decisiva lungo un cammino che avevo intrapreso da solo».

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