In conferenza: «Se dipendi da un calciatore, come fai quando non lo hai? Abbiamo bisogno di tutti. L’importante è salvaguardare la serenità dello spogliatoio»
Nella conferenza stampa pre Milan-Napoli, l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha risposto ad una domanda relativa a Simeone e Raspadori e ha tenuto a rimarcare il fatto che, a differenza di quanto affermava fino a qualche settimana fa la stampa, il Napoli non è affatto Osimhen-dipendente.
«Uno è uno e l’altro è un altro uno. Uno dà più profondità e attacca più gli spazi, ama buttarsi dietro la linea difensiva, è più fisico, Giovanni ha questa linea qui. Ne abbiamo scelti due differenti per avere più possibilità. L’altro è più sgusciante, il secondo gol dell’altro giorno racconta le sue possibilità, diventa una marcatura più difficile secondo le caratteristiche degli avversari. Chi va più in profondità in genere è più finalizzatore, l’altro lega di più, fa più superiorità numerica sulla trequarti. Lo stesso discorso di Kvara. Se fossimo stati dipendenti di Osimhen e basta come la volevate far essere? No, ci sono anche gli altri. Hanno ugualmente meriti per i risultati che abbiamo avuto. Se si sbilanciano i meriti si va a togliere altrettanti meriti per quelli che devono essere i nostri risultati, che devono essere continui. Se dipendi da un calciatore, quando non lo hai come fai? Esaltando le qualità di altri due altrettanto forti si va poi a mettere a posto una considerazione corretta, abbiamo bisogno di tutti, perché il campionato sarà difficile e lungo. L’importante è salvaguardare serenità e condivisione di intenti per il nostro spogliatoio».