Alla Gazzetta. «Io credo che la gente voglia spiegazioni (sugli errori) subito. Dargliele è comunque, e appunto, un bel passetto in avanti»
Paolo Casarin commenta sulla Gazzetta dello Sport la scelta dell’Aia (Associazione italiana arbitri) di dar vita a una serie di trasmissioni online in onda su Youtube su diverse tematiche di tipo tecnico (regole) e sulle storie di oltre 30mila associati dell’Aia. Da qui il nome “Regole e Storie”. L’Associazione lo ha annunciato ieri con una nota ufficiale, pubblicata sul sito web. Il primo evento sarà sul fuorigioco.
Casarin:
«Non pensiamo subito che sia un grande passo. Diciamo che è un passetto in avanti che comunque trovo bello e formativo anche perché fruibile a tutti. E’ elemento di educazione per i giovani arbitri, anche nel sentire i giudizi dei più esperti».
Si spiegheranno anche gli episodi a caldo?
«Mi limito a ragionare sull’apertura del canale e sul fatto che, adesso, avvenga la spiegazione delle regole. Però vorrei una cosa: che per almeno altri anni le regole non cambiassero più. Perché non vorrei che tutto questo fosse un modo di dire “Io ve l’avevo detto”. E insomma, la smettano di cambiare le regole».
È un’apertura verso la gente: cosa impensabile fino a un po’ di tempo fa.
«Si ricorda quando Collina andò a parlare in campo col tecnico dell’Inter (Hodgson, ndr) spiegando la sua decisione? Io da designatore gli dissi: “Ora visto che hai già fatto una conferenza stampa in campo, ti pregherei di farla anche per la… stampa”. La fece e fu bravissimo. Raccontato questo aneddoto, credo che in generale la gente voglia sapere subito…».
Il perché di un errore intende?
«Se a lungo termine dovesse venir spiegato da Rocchi, o magari dall’arbitro coinvolto nella gara, una determinata scelta o un errore, sì, sarebbe bello; ma la gente credo voglia spiegazioni subito. Dargliele è comunque, e appunto, un bel passetto in avanti. Ma certo serve affinare una buona comunicazione, oltre che un buon… arbitraggio».