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Chiellini nella chat Juve dice ai compagni che il vero accordo è diverso: non parlate coi giornalisti

Su Repubblica. I pm avrebbero voluto parlarne con il calciatore che però non si è mai presentato. Divergenze tra gli accordi trovati dai pm e quelli in Lega

Chiellini nella chat Juve dice ai compagni che il vero accordo è diverso: non parlate coi giornalisti
Napoli 11/09/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Giorgio Chiellini

Su Repubblica la mediazione di Giorgio Chiellini nella questione stipendi Juventus e la ricostruzione che gli inquirenti hanno fatto della vicenda basandosi sulla chat della squadra agli atti dell’inchiesta sulle plusvalenze.

Durante la pandemia, la Juve propone il taglio netto degli stipendi di più mensilità. Diversi giocatori non ci stanno. All’epoca il capitano era Giorgio Chiellini: fu lui a mediare tra società e squadra.

Repubblica riporta i contenuti dei messaggi. Chiellini scrive ai compagni.

“«Ragazzi state tranquilli, vado dal presidente e firmo una scrittura a garanzia» avrebbe rassicurato il 28 marzo 2020 Giorgio Chiellini, avvertendo i compagni che però sarebbe poi uscito un comunicato stampa «diverso» da quanto pattuito, per «questioni di Borsa». Invitandoli anche «a non parlarne» con i giornalisti. I calciatori ufficialmente avevano accettato di ridursi gli stipendi togliendo quattro mensilità (portando un risparmio di 90 milioni) ma sulla base degli accordi raggiunti, la Juventus si impegnava a pagarne ugualmente tre negli anni successivi. Nella seconda manovra si accordavano invece, con side letter, firmate da Paratici con 17 calciatori, sulle forme con cui restituire tutto: una buonuscita nel caso il giocatore cambiasse squadra, un loyalty bonus (premio fedeltà) se fosse rimasto in bianconero. Ma sarebbero nette le divergenze tra gli accordi, quelli trovati dagli inquirenti nascosti negli studi legali e quelli depositati in Lega. Il caso più eclatante è quello di Cristiano Ronaldo, con il mistero dei 19 milioni di euro che ancora la società gli dovrebbe pagare in base a quella «carta che deve rimanere segreta». Dopo il suo addio, ad agosto 2021, è stata trovata traccia solo di una mensilità pagata. Nulla del resto. I pm avrebbero voluto parlarne con il calciatore, che però non si è mai presentato. E quel debito così pesante e ancora in sospeso (non inserito in alcun bilancio) rischia di essere una bomba per la Juventus”.

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