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De Siervo: «Basta odiare il calcio, al governo chiediamo nuovi stadi»

L’ad della Serie A alla Gazzetta: «In passato la politica ha odiato il calcio, come simbolo da abbattere, invece siamo una risorsa»

De Siervo: «Basta odiare il calcio, al governo chiediamo nuovi stadi»
Milano 15/12/2021 - red carpet film 'Diabolik' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.  Basta odiare il calcio, dice. E chiede al nuovo governo stadi nuovi per ottenere l’organizzazione degli Europei del 2032. Per tornare su livelli di eccellenza il calcio italiano ha bisogno di nuovi impianti.

“Il problema è strutturale con scogli giganteschi. Il primo è quello degli stadi. Il nuovo governo deve portarvi un’attenzione fondamentale. Non dobbiamo aspettare di avere l’Europeo per fare gli stadi, ma il contrario. E’ un problema atavico: senza infrastrutture adeguate anche le attività commerciali correlate non decollano. Poi, va combattuta la pirateria che in Italia nega un miliardo di ricavi a triennio. Risorse negate per trattenere campioni o farne venire altri. Torneremo re facendo tutti la nostra parte. Alla politica chiediamo che si sostengano i club che vogliono costruire i migliori stadi, come quelli del Real Madrid, o del Tottenham che in 25 minuti passa al terreno sintetico per gare di Nfl o grandi concerti, ampliando il business. Servono regole per sostenere la nostra capacità di fare calcio”.

La Serie A rimane di interesse?

“Abbiamo un campionato affascinante, conteso come solo la Premier League. Ma vent’anni fa, quando il mondo diventava globale, la Serie A era in cima in mondo e si chiuse su se stessa senza investire sull’estero. Solo quest’anno abbiamo aperto un ufficio a New York. Entro fine anno ne apriremo un altro ad Abu Dhabi. La battaglia non è persa, anche se è difficile riconquistare i tifosi che nel frattempo si sono appassionati ad altre squadre in altri campionati che hanno investito di più. Ma sono ottimista”.

In Italia mancano le grandi star?

“E’ normale si cerchino gli eredi di Messi e Ronaldo. Mbappé è un giocatore straordinario ma in Italia abbiamo campioni all’altezza, da Leao al Milan, a Lukaku e Lautaro all’Inter, a Vlahovic alla Juve. Anche quest’anno si lotterà fino all’ultimo per scudetto e coppa: così si genera interesse. Stiamo registrando record di presenze e audience. Il sistema è in salute, ma con un problema di regole, perché in passato la politica ha odiato il calcio, come simbolo da abbattere. Invece siamo una risorsa del sistema, come qui a Sial”.

 

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