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El Mundo fa l’elogio funebre di Simeone: «L’Atletico si prepari alla morte del padre»

I giornali spagnoli elaborano già il lutto della fine del ciclo del Cholo: “Trascende la leadership sportiva per occupare la soglia della leadership messianica”

El Mundo fa l’elogio funebre di Simeone: «L’Atletico si prepari alla morte del padre»
2021 archivio Image Sport / Atletico Madrid / Diego Simeone / foto Uefa/Image Sport

“Prepararsi alla morte del padre è un inesorabile processo emotivo che tutti noi attraversiamo. Stiamo parlando del padre biologico, certo, ma alcuni dei meccanismi psicologici che generano il sentimento di impotenza, persino di orfanotrofio, possono essere causati anche dalla perdita di un leader”. Che è stato? Chi è morto? Per El Mundo il moribondo è Diego Simeone, il “padre” dell’Atletico Madrid. L’eliminazione quasi comica dalla Champions ha rotto qualcosa, e i giornali spagnoli stanno elaborando questo lutto prima del tempo. El Paìs per esempio gli dedica un pezzo dal titolo “Simeone, da mito a mortale”.

Orfeo Suarez scrive sul Mundo che “nel calcio pochi lo rappresentano come Diego Simeone, non solo per i suoi successi o per il tempo trascorso, più di un decennio, sulla panchina dell’Atlético. L’argentino trascende la leadership sportiva per occupare la soglia della leadership messianica grazie alla sua capacità di identificarsi con un calcio, sanguinoso, senza sfumature. Simeone non è solo il miglior allenatore dell’Atlético. È il tuo miglior interprete. Partita dopo partita è come vivere giorno per giorno. Sta sopravvivendo. È lotta”.

Una cosa che “non sarà mai rappresentata da Joao Félix, capace di giocare a calcio con la delicatezza di un cigno, ma che difficilmente trasforma la sofferenza in un atto di fede, in un’Eucaristia collettiva“.

“Il passare del tempo e l’usura estrema avvicinano la morte del padre, anche se quelli al potere sono terrorizzati all’idea di affrontarla e pensano persino di andarsene insieme a lui quando lo farà Simeone”.

“La paura del vuoto della cupola del club lascia la fine nelle mani di Simeone e dei suoi fedeli. Ma si è guadagnato una scia di rispetto quando arriverà il momento di andarsene”.

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