Galliani si racconta su Dazn a “Il giorno del Condor”: «Con il tempo ho capito che devi vendere a inizio mercato e comprare nelle ultime ore di mercato»
È uscito su Dazn “Il giorno del Condor”, un nuovo contenuto esclusivo dedicato ad Adriano Galliani, grande dirigente e protagonista del calcio italiano, oggi amministratore delegato del Monza.
A pochi giorni di distanza tra lo scontro diretto tra il Milan e il Monza, Galliani si lascia andare a numerosi aneddoti sulle due squadre che hanno fatto parte della sua vita e della sua carriera
«Il Monza è la squadra del mio cuore e della mia città, la squadra che tifo da quando avevo cinque anni. Questo è il sogno della mia vita: che sia in serie D, C, B o A non toglie nulla alla mia passione. La vittoria della Serie C mi ha dato la stessa gioia della vittoria della Serie B. La Serie A, certo, è qualcosa di incredibile, ma la mia passione prescinde dal campionato di appartenenza. Quando vedo che Milan, Monza, Napoli – in ordine alfabetico – sono nella stessa lista delle squadre del campionato, ancora non ci credo. È il sogno di tutta una vita che si è realizzato
Il dirigente che ha fatto la storia del calcio mercato con il Milan di Berlusconi ha spiegato come ha imparato l’arte del vendere e comprare
«Con il tempo ho capito che se vuoi vendere, allora devi vendere a inizio mercato; se vuoi comprare, devi comprare nelle ultime ore di mercato. Questo perché, una cosa comune che hanno tutte le società d’Europa, è avere più giocatori di quanti ne abbiano effettivamente bisogno. Tutti abbiamo, chi più chi meno, giocatori in esubero. Un’ora prima della chiusura riesci quindi a portare a casa giocatori che non saresti mai riuscito ad avere prima – da questa intuizione nascono i famosi giorni del condor»
Galliani nasce a Monza ed è lì che ha provato a giocare a calcio, prima di capire che la sua strada nel mondo del calcio sarebbe stata diversa
«Nella buona o cattiva sorte, si vinca o si perda, loro spesso mi dicono: uno di noi, Galliani uno di noi. Io ero proprio uno di loro, anzi sono rimasto uno di loro. Bisogna avere passione, qualunque attività si faccia bisogna avere passione. Il calcio è stata la mia grande passione della vita. La passione per il Monza è qualcosa che mi porterò dietro per sempre»
Ma il Milan gli è rimasto nel cuore e soprattutto Van Basten
«Il Milan ha avuto otto palloni d’oro, ma resta nel mio cuore in maniera indelebile Marco Van Basten. Ha vinto solo tre palloni d’oro perché ha smesso a 28 anni di giocare per un problema alla caviglia ed io penso che se avesse continuato ne avrebbe vinti lo stesso numero di Messi o Cristiano Ronaldo. È l’unico giocatore per cui, quando lo vedo, mi inginocchio ancora. Lui ride ma io gli dico che per me è come la Madonna! Per me è il giocatore più forte tra tutti i giocatori che sono passati al Milan e al Monza».