Con il Napoli si sta superando. Il suo percorso è fatto di intuizioni e lavoro. Appare tormentato, ma è solo la voglia che ha di avvicinarsi all’impossibile idea della perfezione.
Sarebbe ingeneroso limitare i capolavori di Luciano Spalletti alla Roma e al Napoli. La verità è che il tecnico di Certaldo non ha mai sbagliato una stagione. Lo scrive Alessandro Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport. Innanzitutto, sfata un mito: non è vero che Luciano Spalletti sia indecifrabile.
“Luciano Spalletti non è indecifrabile. Dietro ad ogni parola, ad ogni sfuriata, alla testa sbattuta sul tavolo delle conferenze, agli occhi sgranati, c’è un uomo – più ancora che un allenatore – geloso del proprio lavoro, del proprio impegno, del proprio studio, di una ricerca che non si interrompe. Il suo apparente tormento, in cui si muove invece benissimo, è il modo per tranquillizzarsi, appagando se stesso e la sua voglia di avvicinarsi all’impossibile idea della perfezione”.
Il meglio di sé lo ha concentrato a Roma e adesso al Napoli. Ma non può essere ridotto solo a queste due esperienze.
“A Roma, in due diverse occasioni, e adesso a Napoli ha concentrato tutto il meglio di sé. Anche se sarebbe offensivo – e per lui inaccettabile – ridurre la sua brillante carriera in due sole esperienze. La verità è che Spalletti, non sarà l’unico, ma è tra i pochissimi a non aver sbagliato mai una stagione. Da Empoli a Udine, dalla Roma allo Zenit di San Pietroburgo, dalla Roma all’Inter, per arrivare a questa esperienza di Napoli. E verrebbe da dire che non ha sbagliato neppure a star fermo due anni, aspettando di ricaricarsi, per poter tornare con lo stesso entusiasmo di prima”.
A Roma ha inventato Totti centravanti arretrato e Perrotta incursore. Nell’Inter ha affidato la regia a Brozovic.
“La testimonianza concreta della sua ricerca continua di non far distinzioni, nel privilegiare le individualità o il collettivo”.
Con il Napoli si sta superando.
“Fatto sta che in questa nuova avventura napoletana, sta – come detto – forse dando ancora di più. Nella gestione attenta e coerente di un gruppo che ha rimodellato dopo la rivoluzione d’estate”.
Kvara, Kim, Lobotka e Mario Rui sono diventati i protagonisti della squadra.
“Insomma, un percorso di intuizioni e lavoro che si era già visto per due volte alla Roma. Sempre però immaginando di poter crescere ancora. Perché questo è il segreto, il vero segreto, di Luciano Spalletti”.