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Gli ultras del Bologna minacciano Thiago Motta: «Non saremo più così amichevoli, qui non è come La Spezia»

Sul CorSport. Duro scontro tra tifosi e club, ieri, a Casteldebole. L’allenatore ha difeso la squadra, per poco non si è arrivati allo scontro fisico  

Gli ultras del Bologna minacciano Thiago Motta: «Non saremo più così amichevoli, qui non è come La Spezia»
Firenze 31/10/2021 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Spezia / foto Image Sport nella foto: Thiago Motta

Il Corriere dello Sport racconta di un duro scontro tra gli ultras del Bologna e il club, con urla, parole grosse e un confronto non certo amichevole con l’allenatore Motta e i calciatori rossoblù. Si è trattato di un incontro concordato. L’appuntamento è andato in scena ieri a mezzogiorno a Casteldebole. Gli ultras erano una quindicina, l’incontro è durato circa mezz’ora. Ci sono stati momenti di tensione.

“Le urla si sono sentite fino a fuori dal centro sportivo di Casteldebole. Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Vero. Gli animi si sono surriscaldati in fretta”.

Erano presenti tutta la squadra del Bologna, lo staff tecnico e anche alcuni dirigenti.

“È l’ultima volta che veniamo qui bonariamente, hanno detto i tifosi non soddisfatti dall’inizio di stagione della loro squadra del cuore. Non solo per i risultati carenti, ma soprattutto per l’atteggiamento in campo dei giocatori. La risposta non si è fatta attendere. «Cos’è, una minaccia?» ha risposto Thiago Motta. Botta e risposta e, appunto, qualche risposta sopra le righe. A Bologna non funziona come a La Spezia, hanno detto ancora i tifosi. I toni dell’incontro sono stati altissimi. L’allenatore che aveva da poco guidato la seduta di allenamento dei suoi ragazzi si è messo subito a fare da scudo alla squadra. Ha cercato di mettersi a protezione del gruppo”.

Il quotidiano sportivo racconta che è stato necessario l’intervento di alcuni presenti per evitare che la situazione degenerasse e si arrivasse ad “un contatto fisico”.

Tra i più focosi, Medel.

“I tifosi stavano dicendo che per l’atteggiamento, giusto e grintoso, che ci mettono lui e Arnautovic devono giocare sempre. In quei momenti concitati e di tensione il nazionale cileno ha frainteso ed è scattato. A fare da paciere ci ha provato il vice capitano Lollo De Silvestri, e anche Marko Arnautovic si è messo nella veste del pacificatore, ma il clima è rimasto teso”.

Non è finita qui.

“Gli esponenti dei gruppi della Curva hanno aggiunto che nelle prossime due partite, sabato sera contro la Sampdoria e nella successiva di campionato a Napoli, vogliono vedere un cambio dell’atteggiamento. Quello visto fino ad oggi non gli è piaciuto”.

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