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«Haaland mangia come un orso: seimila calorie al giorno, impazzisce per cuore e fegato»

“Bevo acqua filtrata. Mio padre mi fa la lasagna prima di ogni partita casalinga, mi pare che stia andando bene no?”

«Haaland mangia come un orso: seimila calorie al giorno, impazzisce per cuore e fegato»
2022 archivio Image Sport / Calcio / Manchester City / Erling Haaland / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Erling Haaland “mangia come un orso”. Il compagno di nazionale norvegese Joshua King dice di non aver mai visto nessuno mangiare tanto quanto il bomber del Manchester City. “È un mostro, mangia solo come un orso”.

Lo stesso Haaland ha svelato i segreti della dieta da 6.000 calorie al giorno, scrive il Telegraph. Dice che impazzisce il cuore e il fegato, li compra dal suo macellaio locale di fiducia, e ci beve su acqua filtrata.

“Voi non lo mangiate questo, ma mi prendo cura del mio corpo”, ha detto Haaland mentre mostrava enormi pezzi di cuore e fegato dal suo macellaio. “Penso che mangiare cibo di qualità il più locale possibile sia la cosa più importante. La gente dice che la carne fa male, ma quale carne? La carne che prendi da McDonald’s? O la mucca locale che mangia erba proprio laggiù? Mangio il cuore e il fegato”.

“La prima cosa che faccio al mattino è prendere un po’ di luce solare negli occhi, fa bene al ritmo circadiano. Ho anche iniziato a filtrare un po’ la mia acqua. Penso che possa avere grandi benefici per il mio corpo”.

Haaland ha rivelato anche che suo padre Alfie gli cucinato le lasagne prima delle partite, praticamente da sempre: “L’ho mangiata prima di ogni partita casalinga e mi pare che vada abbastanza bene, quindi deve esserci qualcosa di speciale che aggiunge”.

Gli piaccia anche la carne di kebab ed è anche noto per godersi l’anatra e il pollo in agrodolce di un ristorante cinese chiamato Wen Hua House, nella sua città natale, Byrne in Norvegia.

Guardiola aveva detto di lui:

«Ha un senso del gol incredibile. Sa dove posizionarsi, Sembra quasi che sia la palla ad andare sempre verso di lui. Ogni volta che c’è una deviazione, un cross… lui è lì. Come posso io dirgli se stare qui o lì in campo? È impossibile. È puro istinto, è una dote naturale, non ho niente da dirgli. Posso solo ringraziarlo per aver scelto di venire qui. Siamo fortunati a goderci il suo talento».

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