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Il Flamengo vince la terza Copa Libertadores

Battuti 1-0 in finale i connazionali dell’Athletico Paranaense rimasti in dieci nel primo tempo. Decisivo il gol di Gabigol

Il Flamengo vince la terza Copa Libertadores
Il Flamengo è, per la terza volta, campione del Sudamerica essendosi aggiudicato l’edizione n. 63 della Copa Libertadores; i carioca hanno conquistato il prestigioso trofeo dopo essersi imposti per 1-0 in finale sui connazionali dell’Athletico Paranaense, vincitori, lo scorso anno, della Copa Sudamericana. I neocampioni continentali sono passati in vantaggio al quarto minuto di recupero del primo tempo con il solito Gabigol (in rete anche nelle precedenti finali del 2019 e del 2021 e diventato, ex aequo con Luizao, il calciatore brasiliano con il maggior numero di marcature nella storia della Libertadores); prima frazione di gioco decisamente poco esaltante con il Flamengo che, già privo dei lungodegenti Bruno Henrique e Rodrigo Caio, ha perso per infortunio al 20esimo del primo tempo il difensore centrale Felipe Luis (ex Atletico Madrid), poi al 43esimo la svolta dell’incontro con l’Athletico Paranaense che è restato in dieci per l’espulsione, per doppia ammonizione, del difensore Pedro Henrique e, pochi minuti dopo, il Mengão ha trovato il gol chiudendo in vantaggio la prima metà della gara. Nella ripresa, complice la superiorità numerica, i carioca hanno gestito il vantaggio senza particolari patemi d’animo fino al triplice fischio finale.

Il trionfo appena ottenuto in Libertadores è, per il Flamengo, il secondo titolo stagionale (dopo la vittoria conseguita, appena dieci giorni fa, in Copa do Brasil), nonché l’undicesimo trofeo conquistato dal Mengão nelle ultime quattro stagioni, durante le quali i rubronegros di Rio de Janeiro hanno vinto tre volte il Campeonato Carioca (2019, 2020 e 2021), due volte il Brasileirão (2019 e 2020), due volte la Libertadores (2019 e 2022), una volta la Copa do Brasil (2022), due volte la Supercoppa del Brasile (2020, 2021) e una volta la Recopa Sudamericana (2020). Ai suddetti undici titoli, si aggiungono anche le vittorie conseguite nella Taça Guanabara(la prima fase del campionato carioca che negli ultimi anni ha subito numerose modifiche al formato) nel 2020 e nel 2021, nonché quella ottenuta nel 2019 nella Taça Rio (la seconda fase del campionato statale), portando così il totale a ben quattordici trofei conquistati dal 2019 ad oggi.

Per il tecnico rossonero Dorival Junior (subentrato a stagione in corso sulla panchina del Mengão in luogo del portoghese Paulo Sousa, esonerato a giugno) si tratta invece del primo successo in Libertadores nonché del primo trofeo di un certo rilievo messo in bacheca, avendo conquistato, fino allo scorso anno, soltanto la Copa do Brasil nel 2010 col Santos (trofeo vinto nuovamente quest’anno col Flamengo…), la Recopa Sudamericananel 2011 con l’Internacional di Porto Alegre e ben sette campionati statali: due tornei paulisti (entrambi col Santos), uno gaúcho (con l’Internacional), due campionati paranaensi (uno con il Coritiba e uno con l’Athletico PR), un campionato pernambucano (con lo Sport di Recife) e uno catarinense (con il Figueirense).

In quanto vincitori della Copa Libertadores i neo campioni del Sudamerica hanno acquisito il diritto a partecipare alla prossima Recopa Sudamericana (nella quale affronteranno gli ecuadoregni dell’Independiente del Valle, vincitori il mese scorso della Copa Sudamericana avendo superato in finale i brasiliani del San Paolo), nonché “dovrebbero” partecipare, insieme ai campioni d’Europa del Real Madrid, a quelli africani del Wydad Casablanca, agli statunitensi del Seattle Sounders (vincitori della Concacaf Champions League), ai campioni d’Oceania dell’Auckland City e ai futuri vincitori dell’Asian Champions League (manifestazione la cui conclusione è slittata a febbraio 2023…), alla prossima edizione del Mondiale per Club. L’uso del condizionale è d’obbligo in quanto, al momento, nessuno sa ancora se, quando e come si disputerà il prossimo Mondiale per Club, che “normalmente” si sarebbe dovuto disputare nel mese di dicembre, finestra temporale che, per quanto riguarda il 2022, è “occupata” dal Campionato del Mondo previsto in Qatar.

Secondo quanto riportato lo scorso maggio dalla “Rivista Undici”, un funzionario della FIFA, interpellato al riguardo dal “New York Times“, avrebbe risposto con un laconico «nessun indizio», a testimonianza che nemmeno gli stessi organizzatori della manifestazione erano a conoscenza del destino della competizione, tantomeno quale dovrebbe essere il suo formato, dal momento che nel 2018 venne approvata una riforma che avrebbe dovuto ampliare la partecipazione al Mondiale per Club a ventiquattro squadre (da dividere in otto gironi da tre prima della fase finale a eliminazione diretta), nonché modificarne la cadenza, che da annuale si sarebbe dovuto svolgere ogni quattro anni (esattamente come il Mondiale per le Nazionali). In origine la prima edizione con il nuovo format si sarebbe dovuta tenere tra giugno e luglio 2021 in Cina, poi però la pandemia daSarS-CoV-2 ha stravolto l’organizzazione del torneo e ha costretto la FIFA a rivedere i propri programmi, mentre le edizioni del 2020 e del 2021 si sono disputate, rispettivamente, a febbraio 2021 (in Qatar) e febbraio 2022(negli Emirati Arabi Uniti) con la vecchia formula comprendente soltanto le squadre campioni dei vari continenti (più la squadra campione del Paese ospitante).
Da allora non sono più arrivate ulteriori notizie in merito al prossimo Mondiale per Club che resta, pertanto, avvolto nel mistero più assoluto.
P.S.: da segnalare, alla vigilia della gara, la vittoria conseguita nella Copa Libertadores femminile da parte della squadra del Palmeiras che, alla sua prima partecipazione, ha vinto la manifestazione battendo in finale le argentine del Boca Juniors per 4-1. Su quattordici edizioni fin qui disputate in ben undici hanno trionfato compagini brasiliane!
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