Il ritratto del tecnico, esonerato 8 volte in Serie A. Conosce il calcio meglio di chiunque altro, il problema quando le deve schierare sul prato
Su Il Giornale un profilo di Marco Giampaolo firmato da Claudio De Carli. Dopo l’esonero dalla Sampdoria dopo sole 8 giornate, è l’allenatore di Serie A che vanta il più alto numero di panchine da cui è stato rimosso. Sono otto in tutto.
“Marco Giampaolo per come la vede è un brillante visionario. Il calcio è solo una tremenda bugia, lavoro per fare cose straordinarie, se mi togliete anche questo restano solo i numeri, e la classifica è come il sesso degli angeli, non mi importa, non la guardo. E fa male, il calcio non è solo cento metri di fantasia. A Genova non è girata, sei sconfitte e due pareggi, quattro gol segnati, peggior attacco e sedici subiti, l’ultima clamorosa resa a Marassi col Monza, Samp ultima in classifica. I vertici senza soldi ma meglio pagarne un altro che finire in serie B, lì sarebbe una voragine. Loro la classifica la guardano”.
Il quotidiano ripercorre la sua storia calcistica, fatta soprattutto di esoneri. Una saga iniziata nel 2006-2007 con Cellino a Cagliari (che lo cacciò 2 volte). Proseguita poi a Siena, Catania, Cesena, Milano sponda Milan, Torino e Sampdoria che lo ha sollevato dall’incarico dopo lo 0-3 in casa col Monza domenica scorsa.
“Dove va lo rispediscono a casa dopo poche giornate. In tutta la carriera salva la panchina solo a Empoli, forse un altro record”.
“In teoria è il massimo, lo ripetono tutti, conosce il calcio meglio di chiunque altro, ha conoscenze infinite e impensabili, il problema quando le deve schierare sul prato. Dice cose non sempre comprensibili e gira la voce che il suo vero problema sia il rapporto con gli altri, prossimo allo zero. Ombroso e taciturno generalmente non guarda in faccia, riferiscono. Come se bastasse la sua presenza a spiegare cosa fare davanti al pericolo. Barba incolta, capelli a raggiera, occhi stralunati, un bicchiere di vino, il sigaro, un libro di Sepulveda che spunta dalla giacca, chissà a cosa sta pensando. Nel calcio vanno avanti solo quelli che vincono a parole”.
Oltre agli otto esoneri c’è anche un’illusione: quella che riguarda la promessa che gli fece la Juve, nella stagione 2009-2010, di prenderlo come allenatore.
“Stagione 2009/10, va a letto sicuro, una notte di felicità che vale tutta la vita, sarà il nuovo allenatore della Juventus, glielo hanno promesso. Si sveglia e si ritrova silurato da Ciro Ferrara. Non è stato il nono esonero, solo un’illusione, come la sua carriera, ma c’è tempo per sistemarla”.