“L’errore sul mani di Dumfries provoca non solo rabbia ma impotenza. Due diversi criteri sanzionatori per due azioni uguali. La parte lesa è sempre il Barça”
Santi Nolla definisce la vittoria dell’Inter sul Barcellona con sobrietà, senza enfasi alcuna, “una rapina a mano alzata“. La mano è ovviamente quella di Dumfries di cui la Var non s’è accorta, scatenando l’ira della stampa spagnola. L’editorialista del Mundo Deportivo spiega:
“Il primo errore è stato il gol annullato. Il fallo mano di Ansu è stato accidentale dopo la rimessa dal fondo di Onana, in posizione assolutamente naturale, proteggendosi e senza cambiare la direzione del pallone. Ai calciatori, ad inizio stagione, è stato detto che se il gol è stato segnato con la mano deve essere annullato, ma se fosse stato realizzato in un’azione successivo, no. Secondo errore: la mano di Dumfries dentro l’area è pulita e non sanzionata con un rigore, in maniera incomprensibile. Separata dal corpo, devia la traiettoria e non deriva da un rimbalzo, perché prima non lo tocca con la testa. L’arbitro è andato a consultare la Var per quello di Ansu, ma non è andato a vedere quello dell’Inter. È stata una rapina per alzata di mano, che provoca non solo rabbia ma impotenza. Nella stessa partita vengono applicati due diversi criteri sanzionatori per due azioni uguali. La parte lesa è sempre la stessa: il Barça. L’arbitro ha segnato il risultato con decisioni sbagliate”.
“Ma il Barça non ha giocato bene”, concede Nolla.