“Erano in atto cori di insulti tra le due tifoserie. Poi è comparsa la foto di Francesco, ma non si sentiva nulla. Non mancheremmo mai di rispetto a un ragazzo che non c’è più”
Domenica sera, allo stadio Olimpico, in occasione di Roma-Napoli, dal settore dei tifosi del Napoli sono partiti fischi e cori spregevoli all’indirizzo del povero Francesco Valdiserri tragicamente scomparso in un incidente stradale. Maurizio Criscitelli, presidente del Napoli Club Bologna, ha scritto un comunicato per fornire la propria versione dei fati. Comunicato che qui riportiamo.
Sono passati due giorni da Roma-Napoli e siamo arrivati al punto di dover fare chiarezza su un episodio che sta montando polemiche e, come se ce ne fosse bisogno, alimentando odio. L’episodio in questione riguarda il momento del saluto dello stadio Olimpico a Francesco Valdiserri, il ragazzo morto tragicamente in un incidente stradale e grande tifoso della Roma.
Ma partiamo dai fatti, poco prima dell’inizio della partita, in un clima caldo e comunque di tensione, dove già c’erano stati scambi di “sfottò” tra le due tifoserie, come sempre accade tra tifoserie avversarie, tra un inno e l’altro della Roma, appare sullo schermo la foto di un ragazzo, lo speaker dice qualcosa, ma si sente a stento perché nel frattempo nel settore ospiti un gruppetto ha fatto partire un coro a sostegno degli azzurri, il settore segue l’intero stadio ed inizia ad applaudire quando, dalla Curva Nord, iniziano a levarsi insulti e fischi verso di noi, prontamente rimandati al mittente. Da qui nasce l’equivoco, se così vogliamo chiamarlo, perché quello che sta succedendo in queste ore è un vero e proprio attacco alla tifoseria partenopea e noi, che eravamo presenti, rigettiamo con fermezza le accuse che ci stanno rivolgendo.
Non è né nel nostro essere né nella nostra visione dello sport offendere e non avere rispetto per le vittime, ancor di più se trattasi di una vittima innocente la cui morte è estranea al mondo del calcio. Non accettiamo lezioni o paternali, noi che sappiamo bene cosa significa perdere un figlio della propria terra, un fratello di tifo, caduto in un agguato, e vedere offesa la sua memoria in ogni occasione possibile.
Speriamo sinceramente di non dover più tornare sulla questione e che le polemiche e gli attacchi finiscano al più presto, perché chi non sta onorando il ricordo di Francesco è proprio chi si sta attaccando all’episodio vedendo cose offuscate dal momento.
Il nostro abbraccio va alla famiglia Valdiserri, perché nessun genitore dovrebbe vedere il proprio figlio portato via dalla follia di un altro essere umano.
Napoli Club Bologna
Passione & Identità