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Isabelle Adjani: «Il mio ruolo più difficile è stato essere madre. Non si nasce mamma, lo si diventa»

Intervista a Io Donna: «Non sono mai scomparsa, mi sono presa cura dei miei genitori malati e di mio fratello, tutti morti dopo anni di sofferenze».

Isabelle Adjani: «Il mio ruolo più difficile è stato essere madre. Non si nasce mamma, lo si diventa»

Io Donna intervista l’attrice Isabelle Adjani. Considerata tra le migliori attrici francesi, è stata candidata due volte agli Oscar per la migliore attrice: nel 1976 per il film Adele H. – Una storia d’amore. Per un lungo periodo è sparita dalle scene, racconta perché.

«Non sono mai scomparsa, ho vissuto quello che dovevo vivere, paradossalmente ostaggio delle mie scelte e dei miei spostamenti. Mi sono presa cura di mio padre e di mia madre molto malati, oltre che di mio fratello, tutti morti dopo anni di lunghe sofferenze. Ero il pilastro della casa, quella che provvedeva al sostentamento economico ed emotivo di ognuno; sentivo l’obbligo morale distare con loro nei momenti più difficili. Ho accettato di sacrificare parecchi progetti, tra cui alcuni grandi film americani. Quando hai una tragedia familiare, non puoi più recitare o andare agli eventi sociali, diventi solo una figlia e una sorella anonima, lasci la celebrità dentro di te… E anche fuori: non mi curavo più del mio aspetto. Potrei aggiungere un’ombra a questo quadro già piuttosto triste…».

Alla Adjani viene chiesto quali siano le sfide più difficili che abbia dovuto affrontare. Risponde che la cosa più difficile che ha fatto nella sua vita è stata essere madre.

«Il ruolo più difficile della mia vita è stato quello di madre. Non si nasce mamma, lo si diventa. Non siamo avvertiti del fatto che stiamo mettendo al mondo degli adulti in una società che ha cambiato – e continua a cambiare – i suoi valori in maniera frenetica sullo sfondo della dittatura del transumanesimo».

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