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Kvaratskhelia è un’entità superiore

POSTA NAPOLISTA – Che cosa ha fatto a Roma dal gol di Osimhen al fischio finale? Non avverte la pressione, è un giocatore che non dimenticherò mai

Kvaratskhelia è un’entità superiore
Ci Napoli 16/10/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Bologna / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Khvicha Kvaratskhelia-Kevin Bonifazi

Kvaratskhelia è più uguale degli altri

Caro Napolista, uso questa allocuzione informale come se mi stessi rivolgendo non ad una specifica persona, ma ad un’intera comunità, perché – complice il periodo roseo del Napoli – vi è un’armonia celestiale nel tifo azzurro che vorrei durasse quanto più a lungo possibile.

Sembra facile attribuire il presente periodo d’oro ad un calciatore misconosciuto proveniente dalla Georgia, ma il fatto è che, quantunque i meriti delle vittorie del Napoli siano di tutti (società, allenatore/staff, giocatori), è impossibile non pensare che tra tutti gli uguali Kvaratskhelia sia un po’ più uguale degli altri.

Ho 32 anni, non appartengo più alla schiera dei giovanissimi e un po’ di calcio l’ho visto, sempre in veste del semplice tifoso, perciò incompetente per natura (ma il calcio, da questo punto di vista, è democratico: almeno in quest’ambito la competenza è slegata dal contesto sociale). Da tifoso del Napoli posso dire, senza paura di smentita, di non aver mai visto un giocatore come Kvaratskhelia, e sì che negli ultimi anni ne sono passati di calciatori forti, senza star qui ad elencarli.

La (non più) giovane età non mi ha consentito di vedere Maradona, men che meno altri idoli della piazza come Sivori, Vinicio, Pesaola, Krol e così via. Nonostante tutto, mi sento di dire che per quanto riguarda il mondo Napoli, Kvaratskhelia è ciò che più si avvicina a Maradona in termini di importanza.

Precisazione necessaria per non sembrare pazzo o blasfemo: ci sono innumerevoli differenze tra el Pibe e il georgiano e non vorrei che si creasse il titolo “Kvaratskhelia è il nuovo Maradona”. Quello a cui mi riferisco, nel fare il paragone, è la comune capacità di entrambi di agire da calamità nei confronti del pallone. Sono il porto sicuro dove approdare nei momenti di difficoltà.
La partita di ieri ha confermato la mia sensazione. Le finte, i dribbling ubriacanti, gli assist e i gol sono ciò che restano nella memoria collettiva perché sono gesti estetici che riescono a scatenare le reazioni emotive delle persone, ma anche in una gara ruvida come quella di ieri, Kvaratskhelia ha dimostrato di essere un’entità superiore, che c’entra poco con la decadente Serie A.

Per ritornare al concetto del porto sicuro, come Maradona si faceva vedere in occasione di ogni rimessa laterale per farsi dare la palla e difenderla, ieri sera, nel momento in cui il Napoli passa in vantaggio, la partita si avvia verso la fine e c’è da portare a casa la vittoria, Kvaratskhelia decide che i romanisti non debbano più vedere la palla. Letteralmente. E dal gol di Osimhen fino al fischio finale scorrono via minuti preziosi in cui Kvaratskhelia catalizza su di sé il gioco, senza subirne minimamente la pressione. Tant’è che personalmente mi sono ritrovato a gridare ai giocatori in televisione di dare sempre la palla al georgiano (quante ne ho dette, ad esempio, a Gaetano quando ha provato quel tiro a giro, mentre Kvaratskhelia si trovava da solo sul vertice sinistro dell’area).

Sono un tifoso che segue il calcio in maniera semplice, senza barcamenarmi tra analisi tattiche, expected goals e altre amenità che possono servire al massimo agli addetti ai lavori. E da tifoso del Napoli vorrei ingenuamente che Kvaratskhelia non se ne andasse mai, ma gli farei un torto. Perché questo giocatore merita di militare nelle migliori squadre europee e competere per traguardi importantissimi. A meno che il Napoli stesso non diventi un top club. E riconosco che questa è un’altra ingenua speranza, che tra l’altro non escluderebbe neanche la possibilità di una partenza di Kvaratskhelia (vedi l’esempio di Casemiro).
A conti fatti, dato che del doman non v’è certezza, io mi godo il talento di Kvicha Kvaratskhelia. Un calciatore che non dimenticherò mai più.
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