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La grande truffa degli scacchi: Niemann ha barato più di 100 volte (on line)

Sul Wall Street Journal l’esito dell’inchiesta aperta dopo la denuncia di Carlsen. Non è dato sapere se Niemann ha barato anche in presenza

La grande truffa degli scacchi: Niemann ha barato più di 100 volte (on line)

Hans Niemann ha barato. Lo ha fatto più di 100 volte, almeno online. E’ quanto emerge dalla chiusura dell’indagine interna di Chess.com, la più importante piattaforma online di scacchi, circa il caso sollevato dal campione mondiale di scacchi, Magnus Carlsen. Lo scrive il Wall Street Journal.

Carlsen ha accusato il 19enne americano Hans Niemann di barare (alcuni dicono attraverso un vibratore anale). Lo ha fatto con un comunicato ufficiale emesso dopo essersi ritirato alla prima mossa della partita che vedeva i due contrapposti. La Federazione internazionale ha commissionato un’inchiesta in merito, che ora è giunta alla sua conclusione.

L’indagine di Chess.com

Nell’indagine si legge che Hans Niemann

«ha probabilmente imbrogliato in più di 100 occasioni mentre giocava online. Anche quando in palio vi erano premi in denaro».

In 25 di queste partite era anche live, in streaming.

Il rapporto di Chess.com spiega che sono stati presi in esame diversi parametri statistici per analizzare le partite giocate da Niemann. Si va dallo studio delle sue recenti performance alle analisi approfondite delle mosse più critiche o determinanti rispetto a quelle suggerite dai motori e dai programmi più avanzati. E’ stata considerata anche la frequenza di pagine aperte nei browser durante una partita o il tempo impiegato per fare mosse complicate e difficili. Il tutto prendendo in esame il cosiddetto “strength score”, ovvero il punteggio di forza che è in grado di mostrare quando un giocatore stia performando a un livello troppo più alto rispetto alla sua reale forza scacchistica.

Il team Fair Play di Chess.com spiega:

«Sebbene le sue prestazioni in alcune di queste partite sembrino rientrare nell’ambito di una qualche possibilità statistica, la probabilità che un singolo giocatore ottenga risultati così buoni in un numero così elevato di partite è incredibilmente bassa».

Nonostante ciò, non è possibile stabilire se nella Sinquefield Cup di settembre contro Carlsen il 19enne abbia barato.

«a nostro avviso mancano ancora prove statistiche concrete per dire che Niemann abbia barato nella partita con Magnus. O in altre partite davanti a una scacchiera».

Il Wall Street Journal ricorda, tra l’altro, che al comunicato emesso da Carlsen dopo il suo ritiro da quella partita, in cui accusava Niemann di barare, il 19enne americano rispose ammettendo di aver imbrogliato solo in un evento a premi quando aveva 12 anni. E poi di nuovo quando aveva 16 anni ma di essersi pentito delle sue azioni. E che negò di aver mai imbrogliato “alla scacchiera”, ovvero in tornei in presenza.

La commissione investigativa della Federazione

I giornalisti del Wall Street Journal, Beaton e Robinson, sottolineano che il rapporto di Chess.com mette l’accento sul fatto che l’account di Niemann è stato sospeso proprio a causa delle accuse di frode. E che lo stesso scacchista americano abbia confessato le sue azioni in una telefonata a Danny Rensch, il capo di Chess.com.

Il WSJ conclude:

“La Federazione Internazionale di Scacchi (FIDE), che ha ricevuto la documentazione relativa a questa indagine, ha reso noto la scorsa settimana di aver creato una commissione investigativa per indagare sulla vicenda Carlsen-Niemann. Per capire se, anche dal vivo e con una scacchiera davanti, vi sono stati o meno episodi di cheating”.

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