In Spagna l’1-0 al Barca, con errore Var, non l’hanno preso benissimo. Ma fanno i complimenti al catenaccio nerazzurro
L’Inter antitesi della gioia.
“Il calcio consiste in due o tre cose, molto semplici: saper rallentare un gioco, conoscere bene le proprie debolezze e innervosire l’avversario alla minima occasione. L’Inter, l’antitesi della gioia, si è presa i tre punti grazie a un bonus che gli ha sorriso: la Var, le cui discutibili decisioni hanno contribuito a fermare il gioco, un extra a misura di interessi interisti”.
In Spagna l’1-0 dell’Inter al Barcellona non l’hanno preso benissimo. Queste virgolette sono l’attacco dell’editoriale di Joaquín Luna su La Vanguardia di stamattina. Un pezzo dal titolo “l’arte italiana di uccidere una partita”.
Ma più che sulla polemica arbitrale (“è un peccato che la Var rafforzi l’anticalcio”…), Luna si concentra sul catenaccio nerazzurro: “Dai bei tempi del calcio è rimasta questa formidabile capacità di gestire un gol a favore. L’Inter ha evitato quei tipici errori della squadra che, giocando maldestra, sa di essere superiore. Ciò invalida la sua vittoria e i tre punti? Assolutamente no. Fare un buon lavoro, in Champions League o alla borsa di Singapore, ha lo stesso merito. Come il modo per annullare Lewandowski, un’altra dimostrazione d’ufficio. Curiosamente, la frenata per verificare le giocate ha premiato la squadra più avara”.
“La bravura e il pragmatismo dell’Inter sono il secondo colpo al Barça in Champions. E ancora più forte: un pessimo Bayern è di gran lunga superiore all’Inter. Un gol alla fine del primo tempo non è un colpo psicologico, ma un test: all’intervallo sai già di avere 45 minuti per vincere. E il Barça, da pessimi studenti, si è fidato di prendersi tutto alla fine, quando si è schiantato contro la Var e la difesa dell’Inter”.