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Napoli-Rangers 3-0, pagelle / In questo Napoli hanno tutti fame

Spalletti è il Supremo Giardiniere di questa Rosa, non ne dubiti più. Kim è extra-ordinario, mai avuto uno come lui. Simeone un esempio

Napoli-Rangers 3-0, pagelle / In questo Napoli hanno tutti fame
Db Napoli 26/10/2022 - Champions League / Napoli-Rangers / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Leo Ostegard

Le pagelle di Napoli-Rangers 3-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. Un’altra serena serata di ozio e caldo. Giusto un affondo bufalino a dargli qualche pensiero, però così si guadagna un voto, il giovane Meret – 6

Potremmo anche non darglielo il voto, non è mai stato impensierito – 6

DI LORENZO. Rischiamo l’assuefazione a vederlo giocare sempre a questi livelli, Ilaria. Mi spiego meglio: a lungo andare possiamo considerare “normale” il suo modo di difendere, poi spingere, infine tornare e prendere posizione come se nulla fosse. Invece “normale” non lo è affatto. Ecco, meglio precisare: il Capitano non è quasi mai ordinario. Detto questo, stasera lì a destra disegna l’assist del primo gol di Giovannino, un’idea uguale a quella di Na-Politano domenica sera – 7

Ieri sera sembrava un flipper dove qualsiasi pallone toccasse diventava utile per i compagni, praticamente uno smistatore di palle. Non c’è rischio di assuefarsi alla brillantezza, all’intelligenza calcistica ed alla bellezza, secondo me. Anzi, a parte rarissimi momenti in cui si vede che accusa in maniera impercettibile la stanchezza, Di Lorenzo più gioca e più migliora, se possibile – 8

ZANOLI dall’86’. Senza voto

Senza voto

OSTIGARD. Il Napule dello Sciamano vive una stupefacente golden age e la gloria prima o poi bacia tutta la Rosa. E oggi arriva anche il giorno del norvegese. Un giorno da Leo, che con la cabeza marchia il centesimo gol azzurro nella coppa più importante del continente. Ostigard è un altro giocatore che interpreta in modo naturale il ruolo di titolare, senza brividi o assestamenti emotivi. Certo, il Rangers è poca roba ma lui veglia con diligenza – 7

E pensare che della sua testa Spalletti, qualche settimana fa aveva elogiato le capacità difensive. Ieri l’ha usata addirittura per fare gol, oltre che per ragionare su ogni singolo intervento fatto in partita – 7,5

KIM. Un monaco guerriero, Ilaria. Non è solo un soldato, un gladiatore, un Milite Noto. No, la sua concentrazione e la sua forza sono figlie di una tradizione orientale di mille e mille anni. Quel recupero su Morelos, dopo la cappellata di Ndombele, indica proprio questo: una calma feroce che non è un ossimoro né ansia rischiosa, ma consapevolezza della propria forza – 7,5

Per me Kim è extra-ordinario. Un oggetto misterioso reso ancora più affascinante dal viso dolcissimo con cui si presenta. Sotto l’apparenza di educazione e simpatia si nasconde una roccia. Non credo abbiamo mai avuto un difensore centrale come lui, sinceramente, a memoria – 8

MARIO RUI. Riposare fa bene e Marittiello torna voglioso ed energico. Il cross su cui il Cholito si corica a colpo sicuro segnando il due a zero è l’acme di una prestazione notevole: sia in difesa quando salva sul Bufalo al 64’, sia in attacco quando va al tiro avventandosi su un taglio del collega dirimpettaio Di Lorenzo. Peccato solo l’inutile macchia del giallo finale – 7

Marittiello torna e dissemina gioia. Accarezza la palla e provoca la gioia in Simeone che, complice la straordinaria e imprevedibile intesa col compagno, sa esattamente dove arriverà il pallone e come toccarlo per andare in gol. Allo stesso tempo, Simeone accarezza quindi la palla di testa mandandola in rete e provocando la gioia sua, nostra, di tutto lo stadio e il mondo e il sorriso di Spalletti. Simeone ha segnato, ma tutto è nato da Marittiello e dal suo meraviglioso cross, dispensatore di gioia, appunto . 7 

NDOMBELE. Gioca novanta minuti e questa è una notizia. Buona, molto buona. Ndombele è un talento da sfruttare, come scritto già domenica sera. Bisogna capire in che modo e per quanto tempo. Talvolta è travolgente, indi segue l’immancabile pausa, laddove si manifesta sempre qualche sciatteria. E fin quando i suoi errori non sono letali, va bene così. Tuttavia stasera è più continuo del solito, al punto che stava per bissare il gol dell’andata – 6,5

Ndombele vede spazi che noi neppure intuiamo e questo ne fa un calciatore geniale. Non solo: ha anche il piede e la cattiveria scostumata per accorgersi in anticipo di quando è necessario intervenire per prevenire i guai. A me piace moltissimo, fermi restando gli ancora evidenti – ma molto meno di prima – limiti di condizione. Merita di più – 7

LOBOTKA. Robotka stasera aziona il pilota automatico e la palla scorre sempre come il fiume di Eraclito (tranne una volta) – 7

Anche quando spara la palla alta il passaggio di Lobotka assomiglia a qualcosa di perfetto. Lo ha fatto al 17’, verso sinistra, non ricordo più per chi. Il pallone sui suoi piedi è telecomandato per aprire spazi e generare idee – 7

ZIELINSKI dall’82’. Senza voto

Senza voto

ELMAS. In bilico tra una vita faticosa da mediano e i tentativi di bucare la trequarti sul lato sinistro. E’ il posto che gli si addice meglio in questa fase – 6,5

L’hombre meno vertical, nel Napoli di ieri – 6

GAETANO dal 73’. Questo Napule ha gli occhi della tigre, ma non come Enrico Letta, cara Ilaria. La fame è un virus benigno che contagia tutti, nessuno escluso. Una fame sfrontata, bella che anche Gaetano, come Simeone oppure Ostigard, coltiva secondo dopo secondo, senza mai perdere l’attimo – 6,5

Merita più spazio, anche per far rifiatare il centrocampo. A me non dispiace affatto: il piglio con cui entra in campo è sempre ottimo – 6,5

POLITANO. Il solipsismo, per lui, è una tentazione sempre in agguato, ma stasera va decisamente meglio rispetto alle ultime prestazioni – 6,5

Lo ha detto Spalletti: la sintesi è nei recuperi di Politano e Raspadori. Rappresentano la generosità, la voglia di tenere alto il livello, di non demeritare. La forza del gruppo sta tutta là – 7

LOZANO dal 73’. Il Bambolo vertical si diletta in scatti a ripetizione – 6,5

Incredibile come velocizzi immediatamente l’azione ogni volta che entra in campo, a prescindere dalla quantità di occasioni create o realizzate – 6,5

SIMEONE. Un quarto d’ora per fare due gol non facili e che mettono in mostra il suo ampio repertorio di centravanti. Giovannino è un esempio per sé e per gli altri. L’uomo copertina di questo mercoledì da Champions, laddove l’attesa e l’umiltà premiano e baciano la fatica di essere sempre pronto, come le vergini del Vangelo – 8

Vogliamo parlare dello stop prima della zampata del primo gol? O del modo in cui intuisce alla perfezione dove tuffarsi quando vede solo partire il cross di Mario Rui? O della rapina che compie al 25esimo, per rubare palla e tornare in attacco? Ci sarebbe da cullarsi negli elogi e da bearsi nella visione in loop delle immagini per ore – 8

RASPADORI. Va a sinistra ma sovente vira al centro come se il Napule giocasse con il quattro due tre uno, e Giacomino a fare la sottopunta. Moduli a parte, partecipa sovente alla manovra offensiva e ha le sue occasioni per segnare (due, un tiro e un colpo di testa). E senza dimenticare che l’angolo per il tre a zero di Ostigard lo batte lui – 7

Come ha detto Simeone, giocare con lui è più bello. E a noi vederli in campo piace moltissimo – 7

ZERBIN dall’82’. Senza voto

Senza voto

SPALLETTI. Il Nome della Rosa, per noi napolisti, è sempre stato chiaro e stasera prorompe forte e fulgido al Maradona. Speriamo che anche lo Sciamano non abbia più dubbi come manifestato in settimana. Detto questo, di questa Rosa lui è il Supremo Giardiniere e merita solo applausi – 8

Mio nonno diceva: ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa. Ecco a cosa mi fa pensare il Napoli, ad un meccanismo perfetto, dove ognuno fa quello che deve, quello che sa, incastrato nel gioco degli altri. Un meccanismo che ormai funziona al di là degli interpreti perché lo conoscono a memoria. Interpreto così il sorriso e gli applausi di Spalletti al secondo gol di Simeone. Sa anche lui che il Napoli ha ingoiato, masticato, digerito e assimilato il gioco che, ricordiamolo sempre, gli ha dato lui – 8

ARBITRO MELER (TURCHIA). Non ha problemi e non dà problemi – 6

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