Sulla Gazzetta. «La Juve ha sbagliato a prenderlo. Ha accettato la Juve solo quando ha intuito che il Barcellona sarebbe andato su altri obiettivi»
Pedullà parla di Juventus sulla Gazzetta. In particolare fa riferimento a Angel Di Maria, che nelle scorse ore ha riferito alla stampa che gli piacerebbe concludere la carriera al Rosario Central. Le dichiarazioni sono stata riportate da Nicolò Schira su Twitter.
Angel #DiMaria to Conmebol: “My great dream is to return to #RosarioCentral. I have been hoping for a long time, it’s not easy but I’d love to. The players in Argentina dream of future in Europe, while I dream of return to Rosario”. He could already leave #Juventus in January
— Nicolò Schira (@NicoSchira) October 25, 2022
Ovviamente quelle del Fideo sono affermazioni che non sono piaciute ai tifosi juventini.
«Non è un caso – scrive Pedullà – che Di Maria abbia ribadito la sua voglia di Rosario Central proprio in contemporanea con gli schiaffi di Lisbona. Lo aveva già detto, in modo eccessivo, sarebbe stato il caso di non ripetersi per non essere logorroico e inopportuno. Comunque, non era il momento. Di Maria ha scelto la Juve dopo averla fatta aspettare per tante – troppe – settimane. Quando ha intuito, inutile girarci intorno, che il Barcellona sarebbe andato su altri obiettivi, si è degnato di accendere il semaforo verde. Obbligatoriamente per una stagione, senza ulteriore impegni, come se fosse un allenamento in vista del Mondiale in Qatar. La Juve, con il senso del prima e non soltanto del poi, ha sbagliato ad aspettarlo così tanto e a dargli carta bianca per qualsiasi decisione.
Domanda: con quanta voglia Di Maria, nel frattempo più in infermeria che in campo, tornerà dal Mondiale? Se fosse sotto i minimi, sarebbe meglio permettergli di anticipare il volo per Rosario. La Juve sta per riavere Chiesa, intanto Kostic è una delle note più liete di tre mesi orribili, forse è meglio un Iling con il turbo che un Fideo che gioca 20 minuti e poi si prende una pausa. Non sono scelte da rinviare e da sottovalutare, gennaio deve essere un ponte per liberarsi di chi ha dimostrato – con i fatti – di non mettere la Juve in cima alle priorità».