“Per la mia famiglia il calcio è una passione da 37 anni. Un hobby, non l’attività principale. Ma la facciamo all’avanguardia”

L’Udinese lassù tra le grandi, si fa una certa fatica a pensarla solo un giocattolo di famiglia. Giampaolo Pozzo sottolinea questa anima provinciale, dice – a Radio Anch’io Sport – che il calcio per la famiglia resta “un hobby”. Che però ha una vocazione e un funzionamento da multinazionale. E’ la natura molto particolare dell’Udinese.
“L’obiettivo – dice Pozzo – è vincere sempre il più possibile, se arriva lo Scudetto mica lo butto via. Ma la squadra ha le potenzialità per stare dov’è, non ha rubato nulla finora. Siamo sempre stati ambiziosi. E’ una passione il calcio, che abbiamo in famiglia. Un hobby. Non è una attività principale, la facciamo da 37 anni con buoni risultati. Viviamo una realtà provinciale, guardiamo in grande ma non abbiamo le risorse che può avere un club da metropoli. Ma siamo in A da 27 anni di fila, in un campionato non facile.
Pozzo fa i complimnti all’esordiente Sottil e ricorda che questa squadra “mix perfetto di giovani e giocatori di esperienza” non è frutto del caso. C’è un “sistema Pozzo”, dietro: lo scouting all’avanguardia.
“Abbiamo un settore giovanile che nasce dal Friuli, ma la selezione viene fatta nel mondo. E’ difficile ormai avere dei giocatori regionali. E’ cambiato tutto. E’ naturale che sia così. Prima avevamo una sala con una quarantina di video e il satellite per scovare gli stranieri. Oggi abbiamo scout anche dalla Spagna e dall’Inghilterra e riusciamo a fare una revisione mondiale. C’è tutta un’organizzazione mondiale che segnala le opportunità”.