Il tecnico a Sky elogia il difensore: «è emozionante, ha una frequenza di gambe e una forza di impatto incredibile. Non vuole mai lasciare l’allenamento»
Spalletti parla di Kim.
L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport al termine di Napoli-Rangers 3-0.
Chiellini: questo Napoli somiglia a qualche sua vecchia squadra?
«Ma tu cosa ci fai lì? Non lo sapevo (ride, ndr). Ho avuto fortuna perché ho sempre avuto giocatori tecnici e veloci nel reparto offensivo, sono sempre state squadre che facevano viaggiare la palla e divertivano, ma sicuramente la Roma divertiva, ha fatto un calcio eccezionale. Anche lì avevo dei calciatori bravissimi».
Spalletti chiede a Chiellini se ha visto Kim. Poi parla lui del suo difensore
«Un animale incredibile, ha una frequenza di gambe e una forza di impatto incredibile, quando percepisce il pericolo raddoppia tutte le sue qualità. Domani in allenamento vuole giocare la partitina di chi non ha giocato, non c’è verso di mandarlo via, è emozionante. Dice che non glielo hanno mia chiesto, ora ha iniziato a entrare dentro con la guida della palla, quando lo fa qualcuno gli si deve presentare e si libera uno spazio per fare la giocata».
Capello: siete divertenti, la squadra più divertente che ci sia in Italia, immagino la gioia degli allenamenti.
«C’è questa partecipazione a voler acchiappare sempre qualcosa di più bello e importante in allenamento, le partitine a due tocchi non importa più dirglielo, lo fanno da soli, hanno capito che la velocità di trasmissione palla, la ricerca degli spazi, andare forte a sbattere sull’avversario senza esitare, ho visto contrasti fatti da gladiatori, da gente che ha una qualità diversa anziché il fisico per fare quelle cose, è tanta roba».
Capello: Herrera diceva che come si allena si gioca, è così?
«Sicuramente succede anche per me. La partita è lo specchio di come porti avanti gli allenamenti in settimana, l’atteggiamento nel frequentare lo spogliatoio e il campo. Non si può sperare di fare belle partite se durante la settimana non si lavora bene, se non c’è la voglia di ricominciare sempre il giorno dopo. Il gol di Osimhen dura tre giorni, poi ne va fatto un altro, sennò non si può vedere il mucchio che si è visto a Roma sotto la curva dei napoletani».
Non vuole mai parlare di turnover, anche se ne ha cambiati 6.
«Se si va a vedere, alcuni di questi calciatori hanno giocato molto nelle prime partite, dipende da quale partita ci si riferisce, ma la cosa straordinaria è che quando il calciatore non lo usi nelle due partite precedenti spesso si porta dietro un po’ di nervoso e perde un po’ di lucidità, questi no: questi sono una roba… si sono allenati veramente da calciatori top godendo della qualità del compagno che ha fatto vedere di giocare allo stesso livello e quando gli concedi spazio ribadiscono che se la vogliono giocare e lottare mantenendo la disponibilità verso i compagni».
C’è una partecipazione totale da parte della squadra, è bello da gestire.
Spalletti: «Sì, perché semplifica tutto. La sintesi sono le due rincorse di Politano e Raspadori per recuperare palloni sulle due ripartenze dove si è perso palla, quello è un segnale importantissimo, per levare le castagne dal fuoco quando ci sono difficoltà si fanno anche cose diverse dalle nostre capacità e caratteristiche. Un primo tempo bellissimo: eccetto Simeone erano quasi tutti senza ruolo, a trovare gli spazi lasciati dagli avversari e a muoversi con continuità per fare la fase di possesso fatta bene dove non dai punti di riferimento e diventa difficile per gli avversari».
Condò: se devo scegliere una dote di questa partenza, scelgo la leggerezza, la capacità di planare sulle partite. Come pensa di mantenerla nell’anno nuovo?
«Ormai la squadra è impostata, sono partecipi del calcio che vogliamo fare. Dobbiamo continuare a fare così, penso che anche nell’ultima partita, dove ci giochiamo tantissimo, col Liverpool, bisogna andare là e fare uguale. Se vai lì ad aspettarli e a dargli la possibilità di pensare alle giocate non ne sbagliano una. Per il futuro non lo so, ma non è che si può programmare nella sua totalità, di volta in volta si analizza quello che è successo e si cerca di aggiustare per la volta successiva, ma il futuro è i prossimi due giorni di allenamento prima del Sassuolo. Si deve andare lì e fare come oggi nel primo tempo di questa partita».
La prossima è con il Liverpool.
«Si sono meritati di giocare la finale lì per il primo posto, sarà bellissimo andare lì con la qualificazione già in tasca, sarà uno spettacolo sicuro».