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Spalletti: «Non c’è euforia, né nello spogliatoio né in città, c’è consapevolezza di fare cose importanti»

In conferenza: «I nostri calciatori non distinguono tra le partite. Abbiamo scelto calciatori giovani, con più entusiasmo, che vogliono fare sempre bene».

Spalletti: «Non c’è euforia, né nello spogliatoio né in città, c’è consapevolezza di fare cose importanti»
As Roma 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, presenta in conferenza stampa la partita di campionato contro la Cremonese in trasferta.

«Abbiamo valutato Osimhen dopo gli esami clinici e l’analisi della condizione in base ad essi, non bisogna rischiare niente. Si è visto anche l’ultima volta che ci siamo privati di un calciatore importante per un periodo del campionato che poteva essere determinante. Lo vogliamo a disposizione nelle condizioni di fare il calciatore del livello che è, quindi abbiamo deciso di dargli ancora un turno. Non è ancora in condizione. Domani sta in panchina e non si allena, invece oggi si allena forte, domani pure e sarà a disposizione per la prossima partita. Non è il nome a farci trovare soluzioni, ma quello che fa quel nome. Se c’è stata la necessità di riportare la squadra a una dimensione terrena dopo l’Ajax? Stiamo cercando di mantenere le promesse dell’inizio dell’anno, allenarsi bene, fare le cose nel modo giusto. Stanno dando tutti l’anima per fare ciò che farebbe piacere ai tifosi e all’ambiente, è come se la felicità fosse quella del bambino napoletano. Dobbiamo fare di tutto per rendere questa voglia il più vera possibile. Dobbiamo tentare di fargliela mantenere il più a lungo possibile, questa felicità».

Nello spogliatoio non c’è euforia

La Cremonese può essere un appuntamento più difficile dopo una partita spettacolare come quella con l’Ajax? Questo Napoli è la sua miglior squadra in carriera?

«Nello spogliatoio non c’è euforia, c’è solo consapevolezza di fare delle cose importanti, di fare quello che i nostri tifosi si aspettano, tutti si stanno impegnando al massimo per continuare ad avere un comportamento corretto. Non vedo neanche eccessiva euforia da parte dei tifosi napoletani. Chiaro che poi c’è la consapevolezza che stiamo facendo cose importanti, ma tutti sanno che questo è un gioco in cui bisogna poi mantenere la lucidità e continuare a fare risultati importanti. Il campionato è molto lungo, non ci si deve lasciare andare. Stiamo facendo un buon calcio, c’è quello che riesce a trovare la soluzione da solo in campo e che si pensa che i risultati siano determinati da quel calciatore o dal cross di un altro. O dall’attaccante esterno che salta due uomini e fa gol e poi c’è il campione meno visibile, che si muove continuamente, è interessato a tutto quello che passa, si sacrifica, è collettivo, una squadra. Noi lavoriamo per questo, voi per altre situazioni. Facciamo una ricerca diversa, voi volete quello invincibile che salva tutti, ma in una squadra a volte si riescono a fare tanti gol con i comportamenti di tutti, il nostro Napoli somiglia a questo».

Nessuna differenza tra Cremonese e Ajax

Sulla Cremonese:

«Domani troveremo un ambiente bellissimo, Cremona è una città che vive il calcio in modo corretto. Conosco Pecchia che li ha allenati finora e Alvini che li sta allenando, un mio grandissimo amico, venivano gli allenatori a vederlo allenare i Dilettanti. Gli allenatori come lui possono arrivare ovunque, perché sono interessati a tutto. Non ci facciamo ingannare dalla sua faccia da bravo ragazzo, è uno furbissimo, domani gli farò i complimenti, lo abbraccerò forte, se lo merita. Sono io il fortunato ad allenare nella sua stessa categoria. La differenza di incontrare una squadra o un’altra? I calciatori che abbiamo noi non corrono questo rischio, per la loro tipologia, da dove vengono e la scelta che abbiamo fatto quest’anno, di avere calciatori giovani, con più entusiasmo che vogliono fare sempre bene. E poi troveremo una squadra forse più chiusa che ci darà meno campo rispetto alle ultime partite, anche se nell’ultima partita sono andati addosso all’avversario. Alvini è molto propositivo, con il suo calcio. Bisognerà essere quelli che ho visto ieri e oggi in allenamento, se saremo così avremo buone possibilità di vincere».

Nessuna sorpresa da questo Napoli

Sorpreso anche lei dal Napoli dopo due mesi e mezzo?

«Noi non ci sorprendiamo di un modo di lavorare corretto, di un respirare l’aria corretta in allenamento, un modo di sviluppare la propria professione, con disponibilità e volontà, è quello che facciamo ogni giorno. Ci sono situazioni chiare che vanno riproposte ogni volta che andiamo in campo, se queste fanno vivere buoni momenti, sappiamo che il momento è positivo, ci rende felici ma poi si continua a lavorare in modo serio, perché gli imprevisti ci sono e si devono prevenire con attenzione, le difficoltà ci saranno e noi saremo pronti ad affrontarle. Nel pacchetto di essere grandi calciatori e professionisti c’è anche questo. Nessuno è sorpreso, euforico o dispiaciuto perché ha giocato di meno, quelli che hanno giocato di meno tengono il ritmo altissimo in allenamento».

Su Zielinski e Kvara.

«Zielinski ha ripreso, è a disposizione. Kvara si è allenato, ha fatto molto bene. Stamane si sono allenati tutti e in alcune situazioni abbiamo dovuto alternare tre calciatori, c’erano tutti. Osimhen ha fatto un lavoro aggiuntivo, la partitina l’abbiamo fatta 12 contro 12 perché abbiamo due giocatori in più e si fa così».

Non esistono partite da turnover

Ci saranno novità di formazione?

«Nel calcio moderno non esiste la partita da turnover e quella da non turnover sennò si rimane indietro, bisogna basare la gestione della rosa su una rotazione continua perché è corretto così. E’ fisiologico vedere che dopo viaggi e partite qualcuno cali un po’, per prevenire questo se si riescono a cambiare un paio di giocatori a partita è meglio per tutti, ma per me non diventano riserve».

Su Kvaratskhelia:

«Sono stato criticato per averlo tolto qualche finale di partita, poi però siccome si diceva prima che diventano partite difficili, queste, probabilmente c’è bisogno di quelli che hanno più qualità perché troveremo una difesa un po’ chiusa, valuteremo bene però si tiene in considerazione tutto. Il mio calcio è quello che cercano di fare tutti gli allenatori perché è corretto così, poi ci vogliono calciatori che danno l’anima che trasformano le indicazioni dell’allenatore, finché ci sarà la loro disponibilità continueremo a fare questo tipo di prestazioni».

Nessuna indiscrezione sulla formazione

Sui dati sulla fatica accumulata dai difensori centrali e la possibile alternanza nel ruolo.

«Quello che abbiamo detto riguarda tutti. Oggi non do indicazioni sulla formazione, mi piace darla prima ai calciatori e siccome abbiamo ancora oggi di tempo me lo prendo. Loro sapranno la formazione domattina»

 

 

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