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The Athletic e Spalletti: «un grande allenatore, oscurato da Totti e quel 7-1»

«Uno dei più innovativi, influenti e controculturali tecnici della sua generazione. Non ha vinto nulla? Si diceva questo anche di Ranieri e Pioli»

The Athletic e Spalletti: «un grande allenatore, oscurato da Totti e quel 7-1»
Napoli 10/04/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Luciano Spalletti esaltato da The Athletic.

«Il 7-1 contro lo United, il dramma dell’addio di Francesco Totti e poi i problemi con Mauro Icardi all’Inter non hanno forse permesso di veder Spalletti per quello che è: uno dei più innovativi, influenti e controculturali allenatori della sua generazione. Non ha vinto nulla, dicono i suoi detrattori. Ma non fanno i conti col fatto che la Conference League vinta dalla Roma lo scorso anno sia il primo trofeo vinto dai giallorossi dopo il suo addio. Anche due titoli conquistati in Russia come allenatore dello Zenit San Pietroburgo nel 2010 e nel 2012 non vengono considerati. Spalletti secondo un pezzo dell’opinione pubblica fa sempre la damigella d’onore e mai la sposa. Però si diceva anche di Ranieri e di Pioli. Ora non si può dire più…»

Il prestigioso portale dedica un ampio articolo al Napoli dopo il trionfo per 6-1 ad Amsterdam.

«Una dimostrazione di forza dopo l’altra. È la nuova normalità del Napoli. Ad Amsterdam è successo esattamente quello che Spalletti desiderava dopo la vittoria per 4-1 sul Liverpool. L’ultima cosa che il tecnico azzurro s’augurava è che quella performance fosse un fuoco di paglia. E non lo era».

Sono le parole con cui The Athletic commenta il successo per 6 a 1 del Napoli alla Johan Crujiff Arena ai danni dell’Ajax. È stata una serata storica. Che per The Athletic potrebbe cambiare le cose per sempre. Al prestigioso portale non sono sfuggite gli urli di Fabio Caressa che in telecronaca rivendicava che avrebbe volentieri comprato il biglietto per assistere a uno spettacolo simile.

The Athletic pone l’accento sulla «grande fisicità di questa squadra», spesso sottovalutata, e sulla «capacità di vincere tutti i duelli, aerei e non». Elogia la rosa: fortissima e ricca di alternative.

«Olivera non è la prima scelta come terzino sinistro, l’altra sera è stato fondamentale. Raspadori non è il numero 9 titolare – c’è Osimhen – ma è in stato di grazia. È andato in gol in entrambe le vittorie dell’Italia in Nations League contro Inghilterra e Ungheria. Ad Amsterdam è diventato il primo italiano a segnare nelle prime due presenze in Champions. L’ultimo a riuscirci fu Simone Inzaghi con la Lazio 23 anni fa. Quando Osimhen tornerà dall’infortunio, Spalletti avrà un bel mal di testa a dover scegliere tra i due. Anche perché pure Giovanni Simeone ha segnato due volte all’istante: appena entrato col Liverpool, appena entrato con l’Ajax».

 

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