L’anno scorso 27 reti, adesso è a 4. Un’involuzione evidente a chiunque. Le statistiche dicono che sbaglia tanto, è irriconoscibile
La crisi prolungata di Abraham. Ne scrive il Messaggero che addirittura ventila la possibilità che possa andare via a gennaio.
Tammy Abraham è irriconoscibile. O forse è tornato quello che era al suo ultimo anno al Chelsea: un giocatore da relegare in panchina e mettere ai margini della rosa. Ha difficoltà a inquadrare la porta, a prendere la decisione giusta, a controllare il pallone, a giocare di prima e a trascinare i compagni in difficoltà. Sei mesi fa era un leader, adesso è un soldato semplice. Ha
chiuso la stagione con 27 reti, adesso è a 4. Un’involuzione evidente a chiunque.
Abraham in porta ci arriva, ha nitide occasioni da gol, ma non le sfrutta. Il dato xG (gol previsti) è pari a 6,3 ed è il più alto della rosa e della Serie A, significa che avrebbe dovuto segnare sei reti in più rispetto alle tre realizzate quest’anno in campionato. Un andamento che a detta del ct Southgate gli ha fatto perdere anche il Mondiale e che rischia di allontanarlo da Roma. Le voci di un suo addio a gennaio cominciano a farsi insistenti, ma da Trigoria assicurano che non si muoverà. Per adesso.
Mourinho dopo il Torino è stato molto duro con lui:
Bisogna recuperare Abraham dal punto di vista psicologico?
«Io magari sono old fashion, però io penso che quando diventi un giocatore professionista e in un universo di milioni di bambini che lo volevano essere, non hai bisogno dell’appoggio di nessuno, non hai bisogno di una fonte esterna a te stesso per motivarti, per darti quello di cui hai bisogno. Che cos’è questo? L’allenatore, lo psicologo, macché. Tu devi dare tutto in campo quando giochi, in ogni allenamento, in ogni partita. Poi, giochi bene, giochi male, sbagli, non sbagli. Il giocatore che con me sbaglia, posso dire che è scarso, ma un’altra cosa è l’atteggiamento. La tua domanda riflette il mondo di oggi. Quale atteggiamento psicologico? Corri amico, sbagli uno, prendi un’altra, corri. Amico, milioni e milioni di bambini vogliono arrivare, ne arrivano in pochi. Sei un privilegiato.