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Al Napoli di Spalletti i tifosi sei mesi fa tirarono le uova (Corsport)

Prima di Napoli-Sassuolo, a Champions conquistata. Tirarono uova e sassi. Poi la rivoluzione (osteggiata dai tifosi) da filosofia aziendale post-moderna

Al Napoli di Spalletti i tifosi sei mesi fa tirarono le uova (Corsport)
Db Bologna 17/01/2022 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Al Napoli di Spalletti i tifosi sei mesi fa tirarono le uova. Lo ricorda Antonio Giordano sul Corriere dello Sport. Non fa mai male ricordare alla piazza di Napoli la propria incompetenza. Oggi il Corsport riporta un po’ di memoria al centro del villaggio.

Era il 30 aprile, il Napoli era già in Champions ma il pullman fu bersagliato all’arrivo allo stadio e la squadra di Spalletti processata con slogan e striscioni. È stato l’inizio della rivoluzione che sa di impresa.

Da non credere: i duri e puri arrivarono un paio d’ore prima che cominciasse la partita, muniti di uova e di slogan, come se non ci fosse un domani. Ma il 30 aprile del 2022, quando stava per cominciare Napoli-Sassuolo, quella squadra solo «umanamente imperfetta», aveva comunque imbandito la tavola per sistemarci su l’argenteria della Champions. 

Spalletti e i calciatori

erano riusciti a ricostruire un clima nuovo, almeno così sembrava, a undici mesi esatti dalla notte dei veleni, il 23 maggio del 2021, quando contro il Verona, però dopo averne perdute nove, la qualificazione in Champions era svanita e con essa, nella nube tossica d’una città ferita, s’erano dissolti pure un’altra cinquantina di milioni, da aggiungere a quelli della stagione precedente. Il calcio non ha memoria e Napoli-Sassuolo finì per trasformarsi (nonostante il 6-1) in una turbolenta passeggiata all’inferno, in uno stadio rivoltatosi contro chiunque.

Poi, la svolta. Ovviamente con la piazza contro. Volevano Mertens, Koulibaly, in parte anche Insigne.

La svolta è stata epocale, è servita per recidere il cordone ombelicale con un tempo scaduto ed ha avviato un processo innovativo, tecnicamente e anagraficamente.

C’è voluto un po’, ed è legittimo, per strappare via quel velo di diffidenza, per mostrare a Napoli che stava per nascere un altro ciclo. (…) In questa estate le uova erano ormai tornate al proprio posto, altro è stato fatto: squadra ringiovanita, rimodellata tatticamente, con sforbiciata salutare del monte-ingaggi e un’idea “sovversiva” della filosofia aziendale post-moderna. E pensare che poteva venirne fuori una frittata…

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