Come Davide contro Golia. E a molti suoi tifosi non piace la nuova realtà. Ai tempi della promozione esposero lo striscione: “Merda, stiamo salendo”

L’Unione Berlin. In Bundesliga comanda una squadra che non ha mai aspirato a diventare leader. Lo scrive As, analizzando lo straordinario caso dell’Union Berlin capolista. Un miracolo, lo definisce il quotidiano spagnolo.
“Resiste a giganti come Bayern e Dortmund o all’impero delle bibite costruito dalla Red Bull a Lipsia. David punta la sua fionda contro Golia”.
E la vera caratteristica dell’Union Berlin è che i suoi tifosi sembrano quasi non amare questa nuova realtà in cui sono stati catapultati.
“Il fatto che al nucleo più stantio dei suoi tifosi non piaccia questa nuova realtà può essere forse la caratteristica più unica di un club che non ha mai voluto far parte dell’élite. “Merda, stiamo salendo”, si leggeva su uno striscione prima di fare il salto in Bundesliga più di tre anni fa. L’Unione è intesa come stile di vita, come umile espressione di ribellione e resistenza, voce critica nei confronti della DDR nella Germania dell’Est (i suoi tifosi non smettevano di cantare “il muro potrebbe cadere”) e, oggi gioca contro il calcio moderno sostenuto da oligarchi, sceicchi o multinazionali. Il club operaio fondato nella città berlinese di Oberschoeneweide non venderà mai la sua anima, ma venderà il suo sangue per salvare il club dei suoi amori”.
As ricostruisce la storia della squadra. Le donazioni dei tifosi, l’assenza di posti seduti, la tradizionale festa di Natale organizzata dal club ogni anno.
“La squadra del popolo che, dopo essere stata promossa nel 2017, si è intrufolata in Europa nel 2021 e nel 2022 e, ora, vede il Bayern attraverso lo specchietto retrovisore. Il tabellone segnapunti manuale, le tribune in piedi e l’ormai tradizionale data di Natale per andare allo stadio e cantare canti natalizi con candeline e vin brulé sono un’ulteriore dimostrazione che il calcio come sempre è ancora vivo e vegeto in un’Unione che ha saputo anche cambiare il suo modo di interpretare il gioco in un altro fedele riflesso della sua idiosincrasia”.
Il club diretto da Urs Fischer, in carica dal 2018, è definito come un team il cui minimalismo è una virtù. I numeri della squadra sono quelli di una squadra campione. Peccato che l’Union non voglia esserlo.