Il Corsera. Quattro dirigenti dell’Inter furono indagati ma poi la loro posizione è stata archiviata. Il business dello stadio
La morte di Boiocchi. Il Corriere della Sera dedica un pezzo al racket di San Siro. Gli affari degli ultras all’interno dello stadio di Milano. Tutto nasce dalla questione Vittorio Boiocchi, naturalmente. Il tifo organizzato fa soldi dentro e fuori dallo stadio. Un business trasversale, che vede implicati sia gli ultras dell’Inter che quelli del Milan. E anche la ‘ndrangheta calabrese.
“Affari criminali nei quali c’è il sospetto sia coinvolta anche una famiglia di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria. Ma non c’è solo il calcio, perché i soldi arrivano anche dai concerti e dalla gestione della security e dei bar. Una montagna di soldi, di cui gli «80 mila euro al mese» citati da Vittorio Boiocchi in una intercettazione dello scorso anno, sarebbero solo una piccola parte. Perché tutto sarebbe spartito equamente tra interisti e milanisti, in base alla partita o all’evento. Nemici (di facciata) sugli spalti e soci negli affari”.
Il nome di Boiocchi compare anche in un’inchiesta della procura di Milano che riguarda tentativi di estorsione ai danni della società nerazzurra per la compravendita dei biglietti di accesso allo stadio.
“Un’indagine che vede al centro la compravendita dei biglietti e l’ipotesi, solo ventilata, di possibili ricatti alla società nerazzurra. Quattro dirigenti dell’Inter sono anche finiti indagati con l’ipotesi di reato di associazione per delinquere prefigurando qualche forma di collaborazione per favorire i capi ultrà fornendo biglietti a prezzi agevolati o facendoli entrare gratis. In realtà, per i quattro dirigenti lo stesso pm Leonardo Lesti ha chiesto l’archiviazione, accolta dal gip Guido Salvini, che concorda nel concludere che i quattro «erano in realtà vittime del comportamento minaccioso ed estorsivo dei capi dei tifosi e quindi semmai persone offese dei reati». Vittime quindi, di uno scenario già visto sull’altra sponda del Naviglio quando nel 2007 scattarono gli arresti per la tentata estorsione al Milan. Anche qui minacce e ritorsioni ultrà per ottenere biglietti dall’allora ad Galliani”.
Il quotidiano scrive del ruolo di Boiocchi.
“Un punto fondamentale di questo scenario è il 2018, quando viene scarcerato dopo 26 anni proprio Boiocchi. Lui
torna in curva e si «autoproclama» capo della curva Nord. In dote porta la fondazione dei Boys San e legami con cosche: i Fidanzati, i Di Marco, i Mannino. Boiocchi, secondo quanto circola sottotraccia negli ambienti del tifo, avrebbe spodestato i vecchi capi con azioni violente e spartito il business tra alcuni membri del nuovo direttivo della curva. A loro, tra cui Franchino Caravita, Renato Bosetti, Andrea Beretta, Giacomo Pedrazzoli, Emiliano Cimbali ed Enzo Lentini, avrebbe affidato la questione dei biglietti. Si vocifera di 2 mila tagliandi a partita pretesi (con le brutte) dalla dirigenza. Ieri Beretta e altri del direttivo sono stati interrogati in questura nelle indagini sul delitto”.
E poi c’è il grande affare del Meazza, quello relativo ai parcheggi.