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Caso ginnastica, la procura di Brescia indaga per maltrattamenti

Lo scrive SportMediaset. Le indagini al momento sono a carico di ignoti. I rappresentanti degli atleti in Federginnastica: «Al fianco delle atlete per una trasformazione culturale»

Caso ginnastica, la procura di Brescia indaga per maltrattamenti
CENTOFANTI Martina, LODI Sofia, MAURELLI Alessia, PAGNINI Marta, PATRIARCA Camilla Rio de Janeiro 21-08-2016 Arena Carioca Rhythmic Gymnastics Group All-Around Foto Andrea Staccioli/insidefoto

La testimonianza agghiacciante di Nina Corradini, ex ginnasta della Nazionale, a Repubblica, ha sconvolto il mondo dello sport, e in particolare della ginnastica. La Corradini racconta l’inferno vissuto, con le vessazione subite per il peso, con le continue mortificazioni di un’allenatrice. Repubblica ha anche contattato Federginnastica. Inizialmente non ha risposto. Poi il presidente ha contrattaccato: «chi ci attacca lo fa perché voleva lavorare in Federazione» – ha detto, anche lui a Repubblica. «Strano che queste ragazze trovino il coraggio di parlare dopo anni. Se il sistema era così sbagliato, perché volevano entrarci?».

Sul caso arrivano importanti aggiornamenti da Sport Mediaset.

«La procura di Brescia – scrive il portale sportivo – sta indagando per maltrattamenti, al momento a carico di ignoti, nell’ambito del caso che sta sconvolgendo il mondo della ginnastica italiana. Tutto è nato dall’esposto della madre di due giovani ginnaste, che ha denunciato violenze psicologiche nei confronti delle figlie da parte degli allenatori. Le ragazzine, che nel frattempo si sono ritirate, si allenavano in una palestra del Bresciano. L’indagine è coordinata dall’aggiunto Alessio Bernardi e dal Procuratore Francesco Prete: non si tratta di un’indagine conoscitiva, ma ha un titolo di reato, è stata affidata alla Squadra Mobile e fa parte di un’inchiesta più ampia che coinvolge diverse ragazze ed ex Farfalle della Nazionale Italiana, come Nina Corradini e Anna Basta, che hanno denunciato quello che accadeva dietro le quinte nel mondo della ginnastica ritmica tra presunte umiliazionivessazioni e pressioni legate soprattutto al peso».

Sport Mediaset riporta anche le parole dei consiglieri della Federginnastica in rappresentanza degli atleti, Michela Castoldi e Paolo Principi.

«Come Rappresentanti degli Atleti nel Consiglio Federale della FGI seguiamo con estrema attenzione l’evolversi della vicenda. Noi siamo schierati senza se e senza ma al fianco delle atlete. Sempre! Ci sentiamo coinvolti in prima persona in questo momento di grande disagio: il loro dolore è anche il nostro dolore. Sono già allo studio importanti iniziative e progetti da parte del Consiglio Federale, per creare degli strumenti che possano tutelare efficacemente tutti i ginnasti. Inizieremo anche un progetto di #Athlete Empowerment – aggiungono – per guidare, con il nostro presidente e con la Federazione, una vera e propria rivoluzione culturale. Rivoluzione che non può più attendere. Tutte le ginnaste e i ginnasti devono sapere che avranno sempre nei Rappresentanti degli Atleti e nel Consiglio Federale nel suo insieme e negli organismi di tutela che esistono e che potenzieremo immediatamente (Procura Federale e Safeguarding Office), persone pronte ad ascoltarli e a intervenire. Nessuno verrà lasciato solo. Nessuno verrà lasciato indietro. Tutti insieme per una #culturaltrasformation».

 

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