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I cori antisemiti dei laziali non bastano al Giudice Sportivo: “Li ha sentiti tutto lo stadio?”

Mastrandrea ha chiesto un surreale approfondimento di indagine. Non gli bastano i video. Va accertato se “i cori erano percepiti dall’intero impianto”

I cori antisemiti dei laziali non bastano al Giudice Sportivo: “Li ha sentiti tutto lo stadio?”
La curva della Lazio

I cori antisemiti dei laziali

Domenica, appena dopo il derby vinto, i tifosi della Lazio dalla Curva Nord cantavano allegramente «In sinagoga vai a pregare, ti farò sempre scappare». E i giocatori della Lazio, sotto, a saltellare per i cori antisemiti dei laziali. Ci sono i video.

Ma al Giudice Sportivo non basta. Bisogna disporre urgentemente un “supplemento di indagine della Procura Federale”.

Perché a Gerardo Mastrandrea non la si fa. Prima di distribuire la sanzioni con l’ormai famigerato prezzario (10mila per i cori razzisti, 2mila la bottiglietta e 4mila accendino e moneta…) vuole vederci chiaro. E allora chiede – con una prosa affascinante – alla Procura di “confermare che tali cori sono stati percepiti nell’intero impianto“, magari “precisando ulteriormente il numero degli occupanti dei settori nei vari momenti descritti”.

Descritti come? Mastrandrea definisce i cori “beceri, oltraggiosi, e discriminatori di matrice religiosa”. I tifosi della Lazio sono “assiepati nei settori di pertinenza”.

Il punto è che il Giudice Sportivo vuole sapere quanto quei cori erano udibili agli altri spettatori. Perché evidentemente l’intensità del coro lo fa meno becero o discriminatorio, secondo una gradualità di volume. Quella festa coi giocatori saltellanti al ritmo di “romanista ebreo” è un indizio, per quel cane da presa d’un Giudice Sportivo… dobbiamo approfondire.

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