L’intervista a Marca: “Sono il vecchio del gruppo, a casa sto con i bambini quando vado in nazionale è pure peggio”
Sergio Busquets il capitano della Spagna, il più anziano del gruppo in Qatar. A 34 anni ha quasi il doppio degli anni di Gavi. Va al suo quarto Mondiale e non ha problemi a sfilarsi dalla polemica sulla fascia arcobaleno e la difesa dei diritti umani. La Spagna è peggio ancora delle nazionali che la Fifa ha spaventato minacciando di ammonire i capitani: con la Francia è una delle big che proprio non si è posta il problema. E Busquets la rappresenta appieno quando dice, intervistato da Marca, che “siamo fuori da questi discorsi. Veniamo qui a rappresentare la Nazionale, che è motivo di orgoglio. Non scegliamo quale braccialetto indossare o dove si gioca la Coppa del Mondo. Ovviamente siamo favorevoli alla difesa dei diritti umani. Supportiamo tutte le campagne Uefa e Fifa. Da lì in poi ci dedichiamo al gioco”.
Fascia a parte, poi si atteggia a grande saggio del gruppo: “Dico a molti che quando sono a casa sto con i miei figli e quando vengo qui, e dovrei staccare, è anche peggio. È la legge del calcio. Ora sono il più anziano, il capitano. La sensazione che ho è quella di appartenere ad un gruppo numeroso in cui tutti vogliono esaltarsi.
“Sono di un’altra epoca, di un’altra generazione. Tutto si evolve. A volte nello spogliatoio parlano di cose che non mi interessano o mi piacciono, ma devi adattarti a tutto”.