ilNapolista

Il Napoli è in fuga ma Napoli non sogna. A Napoli siamo svegli

Kvaratskhelia interpreta il calcio come la Fracci interpreta un passo di danza. Continua il lavoraccio disperato di Juric

Il Napoli è in fuga ma Napoli non sogna. A Napoli siamo svegli
As Napoli 29/10/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

FALLI DA DIETRO – 13° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

Ma quanta roba succede in questa giornata mondiale delle zucche vuote?

I Ceramisti fanno il loro gioco di sempre.

Per giocarsela, appunto.

Ma contro questo Napoli onnipotente ogni partita è ingiocabile.

Due fuoriclasse su tutti.

Il Puledro selvaggio con criniera d’oro.

Quello che attacca la profondità e non c’è contromossa efficace.

Quello che stoppa palloni a due metri da terra.

Quello che ne fa tre ed è capocannoniere, con un mese d’assenza rispetto alla concorrenza.

Il georgiano gentile.

Quello che interpreta il calcio come la Fracci interpreta un passo di danza.

Eleganza e semplicità la sua sintesi.

Imprevedibilità e gioia scugnizza da strada.

Napoli onnipotente.

13 vittorie consecutive. Ora è davvero fuga.

Merito al merito.

E non viviamo un sogno. A Napoli non si sogna nulla.

A Napoli siamo svegli.

E desideriamo godercela proprio tutta.

Due tonfi clamorosi nella notte delle zucche vuote.

All’Olimpico Sor Polpetta, reduce dalla lezione di perfetta bellezza di Bergamo, sbatte contro la concretezza di Davide Nicola.

L’imprevisto si chiama Candreva, che è anche un ex.

Qualche giallo di troppo. Qualche errore di troppo. Viene a galla il nervosismo.

Gli equilibri saltano.

Vince la squadra più scarsa. Che sa approfittare di tutte le occasioni sporche che capitano.

E’ il calcio, signori. Mistero senza fine bello.

Al Grande Olimpico Leao potrebbe chiuderla subito.

E invece sbaglia due occasioni colossali.

Allora emerge Piero Pellegri.

Reduce da un calvario durato quattro anni.

Fatto di infortuni a ripetizione che ne avevano mortificato la identità di predestinato.

Juric, il gitano caro a Lorca, continua il suo lavoraccio disperato.

Ha lacune in ogni reparto.

Ogni settimana non sa se ce la farà a mandarne undici in campo.

Ma quelli che sceglie sa dove disporli in campo.

Sa come motivarli.

Sa fornirli uno per uno della colt assassina per annichilire di spavento l’avversario.

E uno spaghetti western che sa di polvere e sudore.

Emozioni e colpi di scena.

Non c’è tempo per i pop corn.

Meloni: “Complimenta a Luiz Ignazio Lula da Silva”.

Ora con tutti quei nomi va a saper se chiamarlo al maschile o al femminile.

ilnapolista © riproduzione riservata