Secondo il Sunday Times dal 2019 è cominciata una fitta rete di hackeraggi a diverse personalità
Non si placano le polemiche nei confronti del Qatar a pochi giorni dall’inizio dei Mondiali. Negli ultimi giorni sono uscite nuove indiscrezioni che coinvolgono la Nazione ospitante i Mondiali. I media svizzeri parlano di azioni di spionaggio volte a garantire che al Qatar non venissero togli i Mondiali dopo l’assegnazione, il quotidiano britannico The Sunday Times ha pubblicato invece un’inchiesta secondo cui giornalisti, avvocati, o anche l’ex boss del calcio europeo Michel Platini, nonché un senatore francese, sarebbero stati il bersaglio di hacker ingaggiati per proteggere la reputazione del Qatar.
Secondo i dati recuperati dal Sunday Times e dal The Bureau of Investigative Journalism (TBIJ), è dal 2019 che hanno iniziato ad hackerare le cassette postali o a prendere il controllo remoto dei microfoni e delle telecamere dei computer di alcune persone. Tra queste anche l’ex presidente della Uefa, Michel Platini, grande difensore della candidatura del Qatar per organizzare i Mondiali che si è detto “sorpreso e profondamente scioccato”.
Tra le personalità prese di mira giornalisti, come quello del Sunday Times Jonathan Calvert, che aveva indagato sulle presunte manovre di corruzione che hanno portato all’affidamento dell’evento al Qatar, ma anche la senatrice francese, Nathalie Goulet, che aveva accusato il Qatar di finanziamento “terrorismo islamico”
In una dichiarazione inviata all’Afp, un funzionario del Qatar ha definito queste accuse “manifestamente false e infondate” e che si basano “su un’unica fonte che afferma che il suo cliente fosse il Qatar, senza fornire alcuna prova”