Lo scrive il New York Times, e la Fifa conferma. Budweiser paga 75 milioni alla Fifa, e ai tifosi era stata assicurata la vendita di alcol negli stadi
La birra è fuori ai Mondiali. Lo scrive, proprio così, testuale, il New York Times. A conclusione di una vicenda che rischia di scatenare un putiferio commerciale e politico tra la Fifa, gli sponsor, e il Qatar.
Con “un brusco voltafaccia”, scrive il Nyt, “i funzionari del Qatar hanno deciso che l’unico alcol in vendita negli stadi durante il mese di Coppa del Mondo sarà analcolico”.
La decisione è confermata da un funzionario della Coppa del Mondo che non vuole essere nominato. Poi la Fifa ha ufficializzato con un comunicato:
Nella nota la Fifa “ringrazia” Budweiser per “la comprensione”. A stretto giro la risposta dell’azienda americana:
È l’ultimo e “il più drammatico cambiamento di un piano sull’alcol“, un caso “che per mesi ha aumentato le tensioni tra la Fifa, l’organo di governo globale del calcio, e il Qatar, una nazione musulmana conservatrice in cui la vendita di alcol è strettamente controllata”. Ma si “complicherà anche l’accordo di sponsorizzazione da 75 milioni di dollari della Fifa con Budweiser”. E questa decisione farà infuriare i tifosi già irritati dalle molte restrizioni, a 48 ore dall’inizio del torneo.
Sulla guida ufficiale della Fifa per i fan c’è scritto che “i possessori di biglietti avranno accesso ai prodotti Budweiser, Budweiser Zero e Coca-Cola all’interno del perimetro dello stadio” per almeno tre ore prima delle partite e per un’ora dopo.