Lo scandalo della birra è scoppiato. “Infantino ha trasferito la famiglia a Doha e pensava di conoscere il Paese. Ma non ha capito niente”
“Beh, è imbarazzante…”. Ed è tutto qui il commento di Budweiser. Tradotto in comunicazione aziendale – considerato che il birrificio americano è uno sponsor da 75 milioni di dollari per la Fifa e che normalmente non fiata – significa “casino”. Sta per scoppiare un casino commerciale. In attesa che accada però il caso “birra” è già scoppiato politicamente in faccia alla Fifa. Il Telegraph scrive – con un editoriale di Sam Wallace – che Infantino non ci ha capito niente, e che soprattutto ha perso le redini del Mondiale. Comanda il Qatar, con tutto ciò che ne consegue.
“La domanda è semplice – scrive Wallace – Gianni Infantino ha perso il controllo del proprio torneo? Meno di 24 ore prima di prepararsi a parlare ai media di tutto il mondo, l’avvocato svizzero non sta conducendo lo spettacolo. A dettare legge sono invece le forze politiche che governano il Qatar, e soprattutto gli elementi conservatori di questa nazione”.
E ancora: “Come residente di lunga data a Doha che ha trasferito la sua famiglia a vivere in città, forse Infantino pensava di avere la misura del Qatar. Eppure sembra che la Fifa conosca a malapena il Qatar”. “La Fifa è ora ostaggio del vento politico prevalente. E si chiede: e poi?”.
LA DECISIONE DI VIETARE LA BIRRA AI MONDIALI
La birra è fuori ai Mondiali. Lo scrive, proprio così, testuale, il New York Times. A conclusione di una vicenda che rischia di scatenare un putiferio commerciale e politico tra la Fifa, gli sponsor, e il Qatar.
Con “un brusco voltafaccia”, scrive il Nyt, “i funzionari del Qatar hanno deciso che l’unico alcol in vendita negli stadi durante il mese di Coppa del Mondo sarà analcolico”.
La decisione è confermata da un funzionario della Coppa del Mondo che non vuole essere nominato. Poi la Fifa ha ufficializzato con un comunicato:
Nella nota la Fifa “ringrazia” Budweiser per “la comprensione”. A stretto giro la risposta dell’azienda americana:
È l’ultimo e “il più drammatico cambiamento di un piano sull’alcol“, un caso “che per mesi ha aumentato le tensioni tra la Fifa, l’organo di governo globale del calcio, e il Qatar, una nazione musulmana conservatrice in cui la vendita di alcol è strettamente controllata”. Ma si “complicherà anche l’accordo di sponsorizzazione da 75 milioni di dollari della Fifa con Budweiser”. E questa decisione farà infuriare i tifosi già irritati dalle molte restrizioni, a 48 ore dall’inizio del torneo.
Sulla guida ufficiale della Fifa per i fan c’è scritto che “i possessori di biglietti avranno accesso ai prodotti Budweiser, Budweiser Zero e Coca-Cola all’interno del perimetro dello stadio” per almeno tre ore prima delle partite e per un’ora dopo.