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Irrati al Var subito protagonista di Qatar-Ecuador VIDEO

Qatar-Ecuador: La formazione di Alfaro va in gol al 3 minuto con Valencia, Irrati al Var annulla per fuorigioco

Irrati al Var subito protagonista di Qatar-Ecuador VIDEO
Mg Brescia 28/10/2021 - campionato di calcio serie B / Brescia-Lecce / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Irrati

Irrati subito protagonista in Qatar 2022. È lui al Var del match inaugurale tra Qatar ed Ecuador

Arriva dopo soli tre minuti di gioco il primo gol di questi Mondiali di calcio in Qatar. Un gol che non verrà però conteggiato in quanto è stato annullato dal Var.

Parte bene il Qatar che gioca con la consueta divisa granata, ma l’Ecuador passa al 3′ con Valencia che insacca dopo una papera di Al Sheeb. Irrati al  Var annulla per fuorigioco.

 

Ieri Irrati ha concesso un’intervista a Repubblica in cui, tra l’latro, ha detto:

«All’inizio eravamo pochi, ora la concorrenza è aumentata. Ma l’etichetta me la sono presa ormai, finché dura la tengo».

Ha capito subito di essere fatto per questo ruolo?

«Ero a mio agio fin da subito, dal 2017. Rizzoli, che ci dirigeva, e Rosetti mi identificarono tra i migliori in Italia quando fecero una selezione per il Mondiale in Russia. L’assenza dell’Italia e il fatto che in molte nazioni non fosse stato ancora introdotto il Var mi spianarono la strada. Feci 17 partite, comprese la partita inaugurale e la finale. Fu l’inizio di tutto». 

È vero che all’inizio il Var non piaceva tanto agli arbitri?

Irrati: «Ci sono state resistenze, sì. L’impatto è stato molto forte. La prima volta che venne Rosetti a Coverciano a parlarci del Var la ricordo bene: aveva partecipato a un seminario ad Amsterdam su questa idea. Sarà stato forse il 2015. Lo guardammo come a dire “questo è pazzo”. Non riuscivamo a capire: per noi era la moviola di Biscardi, ci sembrava quasi un provocazione. Invece aveva capito per primo quale fosse il futuro».

Quando è che un arbitro smette di essere tifoso?

«Da bambino pensavo che avrei smesso quando, in Serie A, avrei iniziato ad arbitrare la squadra del cuore. In realtà smetti molto prima. Quando inizi ad arbitrare scatta qualcosa, guardi le partite della tua squadra seguendo più l’arbitro che i calciatori: quelli segnano ma tu guardi altro, nemmeno esulti più».

A volte però si sbaglia ancora: cosa scatta nella testa di un arbitro quando succede?

«A volte è talmente chiaro da subito che sei devastato, te ne rendi immediatamente conto dalla reazione dei calciatori. Ancora di più se sai che le conseguenze di un tuo errore sono gravi. L’arbitro bravo è quello che riesce in 3 giorni, un giorno, 12 ore, a cancellare le polemiche e a tornare in campo al livello a cui era prima».

Il desiderio di apparire per un arbitro esiste, però.

«Per me, un bravo arbitro è felice se non incide sulla partita. Se nessuno si ricorda di lui. Ancora meglio se sul giornale sbagliano il nome, vuol dire che non sei stato importante».

 

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