ilNapolista

Le scuse di Kim non sono ipocrisia o un’esibizione, ma civiltà

La Gazzetta spiega che il gesto del difensore del Napoli dopo il suo primo errore nasce dalla cultura coreana che ha un rapporto diverso con le scuse

Le scuse di Kim non sono ipocrisia o un’esibizione, ma civiltà
Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Kim Min Jae

Il 12 novembre è stata una giornata storica, come abbiamo scritto, è arrivato il primo errore di Kim con la maglia azzurra, il difensore coreano si è fatto soffiare il pallone da Samardzic che si è involato e poi ha segnato la rete del 3-2.  Un errore che non ha però scatenato l’ira dei tifosi del Napoli, ma per cui Kim ha prontamente chiesto scusa con un post su Instagram.

Adesso Kim, scrive la Gazzetta dello Sport (pezzo di Marco Ciriello), non aveva alcuna necessità di chiedere scusa, nessuno si sarebbe risentito se non l’avesse fatto eppure Kim lo ha fatto subito dopo la fine della partita

Kim scavalca l’ipocrisia, non deve ingraziarsi i tifosi o l’allenatore: ha già tutti dalla sua parte, ribadisce la cultura del lavoro, attraverso un gioco serissimo, il calcio, come solo i bambini sanno. Se Jannacci cantava «è bello quando parla Gaber», a Napoli potranno cantare «è bello quando chiede scusa Kim».

L’incertezza sul pallone e nel campo, diventa certezza assoluta fuori. L’errore poteva costare caro alla squadra e il difensore

ha sentito il peso della colpa, tutta interiore. E, leggendolo, sem- bra di rivedere un personaggio di Bae Myung-hoon – uno dei maggiori scrittori sudcoreani – ne “La Torre” (Add editore, trad. di Lia Iovenitti): «che continuava a chiedere scusa all’infinito, intrappolato in una cartolina». Perché il suo messaggio di scuse sull’Instagram è una cartolina- paradigma di un popolo che ha un rapporto diverso con le scuse, non un pastrocchio di frasi da tirar fuori con le pinze, ma una dimestichezza – anche emotiva – che diventa forza. Le scuse non sono una esibizione o un salvataggio, sono un esercizio di civiltà continuo, anche Heung-Min Son del Tottenham chiese scusa per aver causato l’infortunio di André Gomes, e per aver segnato nella partita successiva. Nel calcio e fuori.

 

ilnapolista © riproduzione riservata