Ne scrive il Corsera che racconta le ore concitate prima delle convocazioni, c’è stato un lungo braccio di ferro tra il ct e la federazione
Tra i convocati dell’Iran per il Mondiale, c’è il ribelle Sardar Azmoun, la voce più critica contro il regime. Ne scrive il Corriere della Sera. L’attaccante del Bayer Leverkusen è stato più volte protagonista di messaggi durissimi contro il regime per l’uccisione di Mahsa Amini e la repressione sanguinosa delle settimane successive. Eppure è nella lista dei giocatori disponibili per la Nazionale.
Una lista arrivata domenica dopo la mezzanotte, molte ore dopo l’annullamento della conferenza stampa del ct, Carlos Queiroz. Un intervallo temporale probabilmente causato da uno scontro sul nome di Azmoun, scrive il quotidiano.
“Cosa sia successo in quell’intervallo di tempo è materia nebulosa: la tesi più accreditata è che proprio il nome di
Azmoun sia stato oggetto di scontro tra la federazione e il c.t. portoghese, tornato ad allenare il Team Melli”.
Alla fine, Azmoun c’è e con lui ci sono anche i compagni che a loro volta si sono esposti da settembre in poi contro il regime.
“Non è detto che quelle in Qatar siano le loro ultime partite con la maglia della Nazionale, ma è un’ipotesi che non è certo da escludere, perché è già successo nel 1984 (Habib Habiri fu addirittura torturato e ucciso) e nel 2009, quando Mehdi Mahdavikia, che ora si è dimesso da c.t. dell’Under 23, fu escluso dalla squadra per l’appoggio all’oppositore del presidente di allora, l’ultraconservatore Ahmadinejad”.
In un post su Instagram, Azmoun ha scritto:
«Essere cacciato dalla Nazionale sarebbe un piccolo prezzo da pagare rispetto anche a un solo capello delle donne iraniane. Non ho paura di essere imprigionato. Vergogna a voi per aver ucciso il popolo così facilmente e viva le donne dell’Iran. Se questi assassini sono dei musulmani, che Dio faccia di me un infedele».
La Nazionale iraniana ha già espresso il suo dissenso al regime in più modalità. Nelle ultime partite i giocatori sono entrati in campo con un giubbotto nero in segno di lutto. Hanno oscurato anche la loro immagine sui social.
“Il regime osserva nervosamente, perché la squadra avrà gli occhi del mondo addosso nelle sfide contro Inghilterra, Galles e Usa. E non certo per il suo rendimento sportivo”.
Azmoun gioca in Germania da gennaio, scrive il CorSera. Nello spogliatoio è una voce forte, “ma per certi versi in pochi si aspettavano da lui una presa di posizione così netta”.
Due anni fa fu anche accostato al mercato del Napoli.