Maradona: The Fall ripercorre quell’episodio, le trattative per farlo partecipare e poi la squalifica. Il ruolo di Blatter che è tra gli intervistati
Arriva oggi in Italia, in esclusiva su Dazn, il nuovo docu-film Maradona: The Fall, che racconta il Mondiale 94 con la squalifica di Diego Armando Maradona dopo un controllo antidoping e le successive controversie che accompagnarono la vicenda.
Il documentario presenta contributi inediti dell’ex segretario generale della Fifa Sepp Blatter. Filmati e testimonianze che concedono uno sguardo “dietro le quinte” su uno degli episodi più controversi della storia del calcio.
Un prodotto DAZN Originals, diretto da Angus Macqueen – vincitore di un Emmy Award – che offre un approfondito sguardo “dietro le quinte” su quell’episodio.
Il documentario racconta le fasi di precedenti e quelle successive di uno dei momenti più celebri e sconvolgenti della storia dello sport, tanto che, tuttora, le persone più vicine a Maradona sostengono sia stato vittima di un complotto.
Angus Macqueen, il regista, commenta:
“L’immagine di Diego Maradona che corre come un matto verso la telecamera durante la Coppa del Mondo USA ‘94 è emblematica: un genio imperfetto, un uomo che dice di essere tornato al top della forma ma che sembra totalmente fuori controllo, devastato dai demoni e in preda alle droghe. Una leggenda sull’orlo del declino. Maradona: The Fall sfida la narrazione consolidata: come sempre, quando si tratta di Maradona, quello che si vede non è sempre il quadro completo”.
Grant Best, il produttore, dichiara:
“Maradona: The Fall, una produzione DAZN Originals, narra del percorso che ha portato Diego Armando Maradona ai Mondiali del ’94, giocando per la sua amata Argentina. La Fifa e gli Stati Uniti d’America non vedevano l’ora che il più grande calciatore della sua generazione si esibisse durante la competizione”.
Alcune dichiarazioni estratte da Maradona: The Fall
SULL’ARRIVO DI MARADONA AL SEVILLA
José María del Nido Benavente, l’ex Presidente del Sevilla FC:
“La firma di Maradona ha trasformato il Siviglia in un club globale. Diego era una star dei media oltre che una stella del calcio. Ovunque andasse Diego, i media lo seguivano. Il mondo intero osservava ogni sua mossa. Il Siviglia sapeva del problema di droga di Maradona ma tutti meritano una seconda possibilità.”
Josè Miguel Prieto, ex compagno di squadra:
“L’ho visto vincere la Coppa del Mondo, ho visto la famosa mano di Dio ho visto il gol contro l’Inghilterra. Allora avevo 15 anni e ora, a 22 anni, lui è accanto a me: è stato incredibile.”
USA ‘94
Fernando Niembro, giornalista sportivo: “Diego è stato selezionato perché l’Argentina perse contro la Colombia. Se l’Argentina avesse battuto la Colombia e si fosse qualificata, dubito che Diego sarebbe andato ai Mondiali… La voce del popolo è la voce di Dio. Quindi Grondona e Basile hanno dovuto chiamarlo.”
Gabriel Batistuta: “Ha influenzato tutto. Ha reso tutto possibile. Ha fatto credere che tutto fosse possibile, diffondendo questa sensazione ovunque, tra i tifosi e i media, ha influenzato anche gli arbitri.”
Claudio Caniggia: “Era un gruppo di giocatori fantastico. Tutto andava bene in allenamento. Diego era ovunque. Era stato l’icona della squadra argentina per quindici anni. Il giocatore più ammirato e rispettato al mondo, soprattutto un amico che sapevamo essere tornato per il suo ultimo Mondiale.”
Cherquis Bialo, giornalista “Havelange, presidente della Fifa, voleva squalificare l’Argentina, annullando la vittoria sulla Nigeria per farli uscire dal torneo, questo era il piano di Havelange. Grondona gli disse: «Se la mia squadra venisse mandata a casa, avvierò un procedimento penale contro di lei nei tribunali svizzeri». Havelange gli ha consigliato di calmarsi. «Nessuno di noi due deve decidere. Lasciamo che sia il Segretario Generale Joseph Blatter a decidere».”