Il quotidiano: nella Roma sta emergendo il pericoloso fenomeno del pensiero unico. Tutta colpa di un giocatore svogliato per 35 minuti?
Mourinho attacca tutti.
Nella Roma sta emergendo il pericoloso fenomeno del pensiero unico, quello di Mourinho. Che fa, disfa, accusa, spacca, giudica
tutto e tutti, fuorché il proprio lavoro. Tante le critiche interne ed esterne al club. Ma autocritiche mai.
Scrive così la Gazzetta dello Sport che analizza quel che sta accadendo nella Roma.
Dai giudizi tranchant verso Abraham accusato di pensare al Mondiale (non sta giocando bene, ma quanti assist riceve, a partire da Pellegrini e Zaniolo?), al dito puntato contro i giocatori involuti, fino a definire«mercatino» l’enorme lavoro fatto in estate da società e Pinto, con l’aiuto dello stesso Mou.
Ieri dopo il deludente pari col Sassuolo l’attenzione è stata spostata tutta su un solo uomo, un «traditore»a cui è stato chiesto di trovarsi un’altra squadra. Raramente si è sentito un tecnico attaccare così un suo giocatore pubblicamente, anche se colpevole. Mou, da sempre pirotecnico nella comunicazione, a Roma sembra senza argini.
Gli sforzi enormi fatti dai Friedkin meriterebbero più considerazione e meno polemiche.
Alla sosta la Roma rischia di arrivarci come ultima del gruppo di vertice. Una posizione tutt’altro che Special. Non sarà mica tutta colpa di un giocatore svogliato per 35 minuti?
L’altro giorno in conferenza stampa l’allenatore portoghese aveva parlato così a proposito del mercato:
«Questo significa che bello mercatino che noi abbiamo fatto, con tanto sforzo, con tanta dedica (dedizione, ndr), con tanto sacrificio, tanto bel lavoro da parte del direttore, della società, questo mercato non sta giocando. Devo piangere io anche un pochino. Il nostro uomo fondamentale, Dybala non gioca non so da quante partite. Tutte queste partite importanti non ne ha giocata una. Ha giocato contro l’Inter, ha fatto gol e abbiamo vinto. Ha giocato contro la Juve, ha fatto l’assist e abbiamo pareggiato. Non gioca queste tre partite in casa e siamo in difficoltà»