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Mourinho, la svolta sacra: va a cena dai frati “a respirare aria di fraternità”

Lo scrive il Corriere dello Sport. «È un gruppo di frati minori al centro di Roma. Non è la prima volta che lo Special One si presta a queste visite religiose»

Mourinho, la svolta sacra: va a cena dai frati “a respirare aria di fraternità”
Genova 17/10/2022 - campionato di serie A / Sampdoria-Roma / foto Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

La svolta sacra di José Mourinho: l’allenatore della Roma, nella serata di ieri, è stato a cena dai Frati Palatino, un gruppo di frati minori al centro di Roma. A riportare la curiosità l’edizione online del Corriere dello Sport. Che si chiede ironicamente se la visita non sottenda la richiesta di un aiuto divino… probabilmente per il derby, più che per la partita di domani in Europa League.

Il Corriere scrive:

«Magari, chissà, José Mourinho sarà andato anche a chiedere un aiuto divino per la partita di domani in Europa League o per il derby. Ma l’allenatore della Roma non è tipo da mischiare sacro e profano, ecco perché non stupisce la visita di ieri sera ai Frati Palatino, un gruppo di frati minori al centro di Roma».

I Frati Palatino ne hanno scritto su Instagram: «Che magnifica sorpresa! Ieri sera anche l’allenatore della Roma José Mourinho è venuto a respirare aria di fraternità. Alla prossima mister!».

 

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Il Corriere dello Sport aggiunge che non è la prima volta che lo Special One si presta a queste visite religiose, infatti già lo scorso anno, insieme al suo staff, aveva incontrato il cardinale José Tolentino de Mendonça a San Pietro. Fu proprio in quell’occasione che Mou descrisse cosa c’è di religioso nel rapporto coi suoi calciatori.

«Ho davanti a me 25 uomini – disse – con tradizioni diverse, credi diversi, ma io lo chiamo il segno +, quello che può fare la differenza, un convincimento comune, a cui ognuno dirà di sì, il libero arbitrio, si crede in quello che si vuole, si crede più o meno nel divino, ma il plus viene sempre un po’ da quell’area che non si tocca, ma si sente, è astratto. Ritengo, per esempio, che per la preparazione di una competizione di altissimo livello, che comporta pressione, responsabilità, dove bisogna superare o trascendere, occorra metterci qualcosa in più di quello che abbiamo allenato, a cui ci siamo preparati, e questo qualcosa in più ritengo che sia molto legato alla propria spiritualità, quello che fondamentalmente alimenta quel segno +».

Ancora:

«Quel qualcosa in più può essere anche pensare tutti insieme alle persone che desiderano fortemente che oggi vinciamo. E chi sono queste persone: quelle che ci amano, quelle che noi amiamo, quelle che amano il club e i suoi simboli. Penso che nei momenti chiave devi scavare nel tuo profondo e non aggrapparti esclusivamente alla preparazione».

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