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Napoli è una città disperata: i laureati se ne vanno, la povertà aumenta

Su Repubblica il drammatico Rapporto Caritas: “Napoli e la Campania sono i luoghi da cui si emigra di più nel Sud. Lavora meno di una donna su tre”

Napoli è una città disperata: i laureati se ne vanno, la povertà aumenta
il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (Salvatore Laporta / Kontrolab)

Napoli è una città disperata

Il Dossier regionale 2022 della Caritas proposto oggi da La Repubblica Napoli traccia un quadro disperato di Napoli. La città versa in condizioni disperate. Non c’è futuro.

In 10 anni le migliori energie intellettuali hanno lasciato la Campania. Soltanto da Napoli, sono 170mila i giovani che sono andati via. Per non parlare della situazione delle donne: meno di una donna su tre lavora. La povertà aumenta e la povertà, per la Caritas, si trasmette. A Napoli non c’è possibilità di risalire.

La Repubblica scrive:

La povertà in Campania si eredita. Si trasmette di generazione in generazione. Tra le 8.666 persone e le 27 mila famiglie che hanno avuto accesso ai servizi Caritas nel 2021, nessuno è migliorato rispetto alla sua precedente condizione familiare”.

L’esodo dalla Campania e da Napoli

La Campania (e Napoli, in particolare) sono i luoghi da cui si emigra di più nel Sud. Su un milione e 136 mila giovani, in prevalenza laureati, che negli ultimi 10 anni sono andati al Nord, 329 mila sono campani, la percentuale più alta di tutto il Mezzogiorno (il 29 per cento). Di quest’ultimo dato, 170 mila (pari al 15 per cento dell’intero flusso migratorio verso il Settentrione) partono da Napoli. Con un aggravante paradossale. Vanno via i laureati e la Campania è la regione che spende di più in formazione e istruzione di ragazzi e giovani, di cui gode poi il Nord. La Campania spende per l’istruzione il 5,9 per cento del Pil contro il 2,6 per cento del Nord”.

Il crollo delle nascite

“In sette anni si è avuto un crollo delle nascite con 279 mila abitanti in meno: aumentano i morti, si riducono i nuovi nati. Secondo le previsioni, tra pochi anni saremo tra le regioni più vecchie d’Italia: colpa della povertà se si procrea sempre meno, secondo la Caritas”.

La povertà

“34,6 per cento di disoccupati, il 19,3 per cento di casalinghe e il 17,5 per cento di lavoratori in nero. Vittime della situazione generata dalla pandemia ma non solo”.

La Caritas Campania dichiara che le richieste di aiuto hanno superato il 50 per cento in più rispetto a prima.

“Chi bussa alle porte delle chiese, in maggioranza è napoletano (70 per cento), mentre il 25 per cento è costituito da immigrati”.

Il lavoro e le donne

“Ma è anche il lavoro il nodo che frena l’economia e il benessere delle famiglie. Il tasso di occupazione è del 41,3 per cento in Campania (contro il 58 per cento in Italia). Nel nostro Paese persistono giganteschi divari territoriali: basti pensare che la provincia di Bolzano registra un tasso di occupazione pari al 70,7 per cento, ovvero quasi trenta punti percentuali in più della Campania. Dati bassi che crollano se confrontati con il lavoro femminile: meno di una donna su tre lavora e solo sei su dieci accedono a una professione nonostante la laurea”.

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