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Spalletti: «Il gol lo avremmo fatto al di là del rigore che è netto»

In conferenza: «22 valgono più che 11, se lo imparano al di là di quello che gli dicono il cugino, l’amico, il procuratore ne guadagniamo tutti»

Spalletti: «Il gol lo avremmo fatto al di là del rigore che è netto»

Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa al termine della sfida contro l’Empoli

Partita complicata, vinta da grande squadra

«Così le vincono le squadre che vogliono a tutti i costi i tre punti che hanno capito che non è in base del valore dell’avversario, ma in base a dove tu vuoi arrivare. E questa partita qui devi vincerla e l’hanno vinta meritatamente. E il gol lo avremmo fatto al di là del rigore che è netto. La partita è stata complicata perché loro sono una squadra tosta e allenata bene»

Avete avuto la capacità di non farvi prendere dalla pressione per il tempo che passava

«Sicuro, perché la squadra non si è fatta travolgere dal nervosismo di non fare gol, ma è rimasta ordinata e lucida nel tentare di far girare più velocemente la palla. Devi passarli attraverso le qualità individuali»

L’alternanza fondamentale per le dieci vittorie?

Spalletti: «Non lo so se è fondamentale, l’ho già detto. Lo dico ancora, l’addizione delle qualità di 22 giocatori fa più dell’addizione delle qualità di 11 giocatori. Se lo imparano quelli dentro al di là di quello che gli dicono il cugino, l’amico, il procuratore ne guadagniamo tutti. Se non lo imparano fa nulla perché io farò così fino alla fine. Io li tengo in considerazione tutti perché il calcio è cambiato, non è più come qualche hanno fa, è concentrato, si rigioca sabato alle tre e abbiamo già giocato sabato e martedì. Alcuni non recuperano da qui a sabato alle tre, per cui c’è da stare attenti e avere fiducia. probabilmente sbagli, come sbagliano tutti, ma poi bisogna avere fiducia»

Solo tre gol subiti nelle ultime 6 partite

«Secondo me è la fase offensiva,  perché se li porti in giro per il campo come abbiamo fatto oggi, e quando perdi palla sei feroce, loro non trovano la possibilità di stendere il loro sistema contro il nostro sistema. Se invece gli permetti di schierarsi da sistema e giocano nei tuoi interspazi, diventa tutto più difficile. Hanno tirato in porta all’ultimo quando abbiamo perso palla, la difesa lì ci può far meno. Il fatto è aver gestito male la palla prima, non prendere gol è più semplice se ci si applica nella maniera giusta»

Prima del cambio pensava ad altre soluzioni?

«È chiaro che stavamo pensando. È chiaro che mettendo Simeone perdi un po’ di equilibrio perché è arrivato da ultimo perché io non ho potuto lavorare con lui e Osimhen per capire gli equilibri tattici, sono due prime punte che riempiono di più l’area però l’aggiramento diventa più difficile»

Modello Spalletti? 

«Penso di non esserlo quindi non so rispondere»

Uno dei punti di forza è la calma?

«Sono migliorati in tantissime situazioni. Quest’anno siamo migliorati anche con un centrocampo più fisico. ma non perché si sia cambiata la squadra, ma perché loro ci hanno messo mano da soli e lo hanno fatto da soli. Ho quello che ci vuole per qualsiasi situazione e questo è un passo in avanti importante»

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