A Napoli non si è abituati a vincere e nel calcio l’aspetto sociologico non va mai dimenticato. Anche se il Napoli finora è stato il più forte

Secondo Arrigo Sacchi, ad avvantaggiarsi della sosta per il Mondiale in Qatar saranno soprattutto Milan e Napoli. Lo scrive sulla Gazzetta dello Sport.
“Chi può avvantaggiarsi da questa sosta? Di sicuro il Napoli e il Milan“.
Entrambe le squadre praticano un calcio europeo, in cui si spendono tante energie. Sono apparse meno brillanti di prima, negli ultimi impegni di campionato. Del Napoli, Sacchi scrive:
“Il Napoli, nelle ultime sfide, l’ho visto meno brillante del solito. Contro l’Udinese ha segnato tre gol, poi ha calato il
ritmo e ne ha subiti due in pochi minuti. Questo dev’essere un segnale da cogliere, e sicuramente Spalletti, che è un allenatore abile, non si lascerà sfuggire l’occasione”.
Il Napoli è stata finora la squadra più forte in campionato, ma c’è l’aspetto sociologico da non sottovalutare: l’ambiente non è abituato a vincere. Un tasto su cui Sacchi ha battuto più volte.
“Il Napoli è stato il più forte, ha incantato in Italia e in Europa, però nel calcio non si deve mai dimenticare l’aspetto sociologico: l’ambiente non è abituato a vincere, quindi se vogliono raggiungere il grande traguardo dello scudetto hanno l’obbligo di superare anche questo handicap. È una squadra, quella di Spalletti, che non ha una grande esperienza e anche questo potrebbe risultare determinante. L’importante è che il gruppo dei giocatori sia maturo, affidabile e disponibile: adesso è il momento di mettere benzina nelle gambe, di dimostrare la propria professionalità e l’attaccamento al proprio lavoro. Guai se qualcuno credesse di essere arrivato in porto”.
Anche il Milan può beneficiare della sosta, perché negli ultimi match molti giocatori sono apparsi “stanchi e con la
lingua difuori”. Pioli dovrà soprattutto essere bravo a ritrovare la forza del collettivo, scrive Sacchi.
Il discorso è diverso per la Juventus. Manderà al Mondiale 11 giocatori e non tutti giovani.
“Intanto la Juve perde 11 giocatori che vanno al Mondiale, e non sono pochi. In quali condizioni torneranno? È vero che si tratta di elementi di altissime qualità, ma lo sforzo che richiede una simile manifestazione è impressionante e loro non sono più giovanissimi“.