Alla Gazzetta: «Sono i migliori in Europa, lo dicono i numeri, ma anche loro, come tutti, possono avere difficoltà. Punteremo su quelle per provare a fargli male».
Sulla Gazzetta dello Sport un’intervista al difensore dell’Atalanta, Giorgio Scalvini. L’Atalanta sarà il prossimo avversario del Napoli in campionato.
Scalvini viene descritto come impermeabile a tutto.
«Sì, mi vedo in questa immagine: dipende dall’educazione data dai miei genitori, da quella che è una regola se giochi nell’Atalanta e dal mio carattere: riesco a isolarmi, anche dalle pressioni. Ma avendo ben presenti le cose a cui vado incontro».
Il ct dell’Under 21, Nicolato, dice di lui: «Scalvini ha piedi e cervello». Lui spiega che la testa è importantissima.
«Avere testa per me significa anzitutto saper restare umili, sintonizzati con la realtà. I piedi sono un dono, e comunque puoi lavorarci. La testa no: o ce l’hai, o non ce l’hai».
Una cosa che lei ha sicuramente è la duttilità: di Scalvini difensore o centrocampista si parla da mesi, ormai. L’ha mai sentito come un peso?
«Un peso no, mai. Ma quando il mister mi ha impostato da centrocampista, capire un ruolo nuovo non è stato facile: avevo appena imparato come fare il difensore per Gasperini, che vuole altre cose rispetto ad altri».
Klopp ha detto che oggi il Napoli gioca il miglior calcio d’Europa: esagerato?
«Lo dicono i numeri, non solo Klopp. Bisogna cercare di metterli in difficoltà, studiandole loro caratteristiche: hanno grandi individualità, giocano in modo spettacolare, ma anche loro, come tutti, possono avere difficoltà. Su quelle punteremo per provare a fargli male».
Come ha fatto il Liverpool martedì con le palle inattive?
«Noi ci proviamo con tutti e lo faremo anche con loro: provare a fermare i più forti è una di quelle sfide che piacciono a noi. E’ pur sempre la prima contro la seconda, no?»
Il loro giocatore chiave: Lobotka, Kvara o Osimhen?
«E Kim in fase difensiva no?».